#COSECHESIDICONO…PRESIDENTE…MA A ME COSA CAMBIA?

Giorni di grandi manovre, si chiudono e si rompono patti, si fanno sondaggi, si ipotizzano rose di candidati, spuntano nomi bizzarri, sconosciuti, provocatori, si discute su tutti i fronti, ci si divide e ci si ricompatta: in l’Italia si sta eleggendo il dodicesimo Presidente della Repubblica. Dal lontano 1948, quando esordì per soli cinque mesi Enrico De Nicola, fino a Giorgio Napolitano, i Presidenti ci accompagnano nella buona e nella cattiva sorte. La metà è stata eletta tra le fila della Democrazia Cristiana. Ognuno di loro ha nominato dei senatori a vita, tra questi mi piace ricordare Rita Levi Montalcini scelta da Ciampi ed Eduardo De Filippo scelto da Pertini, il Presidente che raccolse il consenso più alto con l’83.62% dei voti. Un apprezzamento che si diffuse subito anche tra gli italiani, tanto da essere considerato il Presidente più amato, chissà forse oltre che per l’integrità e la storia personale di ex partigiano, anche per l’autenticità: perfino chi nel 1982 non era ancora nato lo ricorda esultare come un ragazzino allo stadio per la vittoria degli azzurri ai Campionati del Mondo in Spagna.
Dalla Camera dei deputati, riuniti in seduta plenaria, passando per gli studi televisivi fino ai bar non si parla di altro. Il nome del nuovo Presidente Mattarella ai più di noi dice molto meno che non Magalli, lasciano perplessi tutte le manovre ed evidentemente da come si commenta, non si riesce a coglierne il senso: “Ma a me cosa cambia? Oggi torno a casa, cucino e tutto è come prima”………..
Trapela molta amarezza e rassegnazione da questo pensiero, denuncia un distacco tra la politica e la vita di tutti i giorni che si fa fatica a colmare, malgrado sia ingiusto e scorretto fare di tutta l’erba un fascio. La politica, la buona politica dovrebbe essere sempre al servizio di tutti noi, ma la realtà ci dimostra che qualche volta non è così.
La figura del Presidente, la più alta carica istituzionale, oltre a rappresentare l’unità del nostro paese, essere imparziale e garante della costituzione, ha poteri come sciogliere le Camere, nominare il presidente del consiglio e i ministri e può dire di no a leggi e decreti e non sono pure formalità.
C’era una volta una ragazza che per 17 anni è stata una “bella addormentata”, non in un bosco ma in un triste letto d’ospedale, nessun principe era riuscito a svegliarla tanto meno con un bacio. Il padre allora per rispettare la sua volontà decise di accompagnarla nel sonno eterno. Ma un cavaliere prepotente cercò di ostacolare in tutti i modi il rispetto di queste volontà. Fu un Presidente a fermare il cavaliere e permettere al padre della giovane, che ormai aveva perso per sempre, di onorare il desiderio dell’amata figlia. Fu perseguitato per questo e solo dopo diverso tempo gli fu riconosciuto che si era comportato in modo corretto.
Beppino Englaro era quel padre che dopo il no di Napolitano al decreto stilato d’urgenza dal Consiglio dei Ministri presieduto da Silvio Berlusconi, forse è ritornato a casa, non so se ha cucinato ma sicuramente per lui niente è stato più come prima.
Auguri al nuovo Presidente!

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