#COSECHESIDICONO…PICCOLI TRAFILETTI

A sentire le parole del signore seduto placidamente all’ombra fuori dal bar “Oggi solo di calcio parlano i giornali”, viene da risfogliarli. Non ha del tutto ragione. E’ sull’oggi che ritengo si possa non condividere la sua valutazione, i giornali dedicano al calcio un ampio spazio, sempre. Tutte le testate non solo quelle tematiche riservano allo sport molte e molte pagine e il calcio è il re supremo sovrastando tutte le altre discipline. Ma sarebbe stato stupefacente veder contraddetta questa costante proprio in occasione della cocente sconfitta ai rigori con una avversaria storica come la Germania agli Europei 2016. Sarebbe stato quasi un nuovo reato, omissione di cronaca.

Tra epica e ironia la squadra azzurra ha letteralmente invaso le pagine dei quotidiani sportivi e non, come ha invaso e sovrastato palinsesti e programmazioni dello stivale che si sono visti costretti a prostrarsi ai 90 minuti prima, ai 30 dei supplementari dopo, allo stillicidio conclusivo dei rigori, la cosiddetta “lotteria” del 2 luglio. Schermi e maxi schermi hanno trasformato in un mega tubo catodico il paesaggio della nostra penisola. L’unica consolazione è che probabilmente anche la Germania ha subito lo stesso trattamento.

Ma tornando ai giornali, largo spazio è stato dato anche al feroce attentato a Dacca, città che la maggior parte di noi non avrebbe saputo collocare nella cartina geografica, eppure fa quasi 7 milioni di abitanti, è la capitale del Bangladesh, stato che confina con India e Birmania, i residenti sono chiamati bengalesi. L’epica e lo struggimento sono andati di pari passo, sono morti dei connazionali. Se fossero morti solo bengalesi saremmo rimasti nell’ignoranza di non sapere collocare questa metropoli nelle cartine geografiche.

Eppure ci dovremmo fare ogni tanto un esame di coscienza, ricordare che ogni persona aveva una storia unica, una famiglia, dei sogni interrotti, ricordi, selfie nello smartphone, delle chiavi nelle tasche, i piedi stanchi, un ciuffo di capelli non ordinato. Ogni persona, non solo i nostri connazionali.

Sfogliando i giornali ripetutamente poi l’occhio è caduto su un piccolo trafiletto: un albero che avrebbe dovuto subire il taglio totale è stato invece graziato e trasformato gentilmente in una seduta, per volontà di un operaio del nostro comune. Un tocco di grazia, per non parlare solo di calcio.

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