#COSECHESIDICONO…LA MODA, LE MISS E L’ANALFABETISMO DI RITORNO

Sapreste rispondere senza ricorrere a Google alle domande: “Che canale trasmette Miss Italia?”, “Dove si svolge la finalissima?”. Se si, non avete perso la tradizione di seguire il concorso di bellezza più famoso d’Italia, quello che malgrado tutto rimane nell’immaginario collettivo, con opinioni divergenti sullo sfruttamento del corpo femminile e che dal 1939 ha lanciato star internazionali come Lucia Bosè, e a cui hanno partecipato anche Sophia Loren e Gina Lollobrigida per citarne solo alcune.

Non c’è quindi da stupirsi se qualche sera fa, durante la serata dedicata
alla moda, qualcuno ha istintivamente ricondotto il proprio pensiero a Miss Italia. Lo stupore invece nasce dal collegamento. Erano le 23.10, lo spettacolo era iniziato intorno alle 21.45, quindi stava andando avanti da circa un’ora e mezzo (e sarebbe finito dopo un’altra un’ora e mezzo ahinoi!). I presentatori continuavano ad annunciare le ditte che si alternavano sul palco, le modelle, i modelli, persino i bambini andavano avanti e indietro sulla lunga passerella. Abiti lunghi, abiti corti, costumi da mare, gioielli, stile elegante, stile sportivo, invernali, estivi, borse, valigie. Insomma di tutto, di più. Quando un signore chiede al suo vicino: “Ma la selezione quando la fanno?”. “Di cosa?”. “Della Miss!”……

Il pensiero è tornato ai numeri evocati qualche tempo fa dal linguista
Tullio De Mauro sull’analfabetismo di ritorno degli italiani. Circa il 70% ha difficoltà a comprendere la parola scritta e almeno il 50% anche quella parlata. Sono dati drammatici che hanno conseguenze rilevanti, molto meno innocue del distinguere una sfilata di moda da un concorso di bellezza che in alcuni momenti può anche ingannare.

I dati ci raccontano un’Italia fanalino di coda in Europa con il 5% di
analfabeti totali e con un misero 30% in grado di “orientarsi e risolvere, attraverso l’uso appropriato della lingua italiana, situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana”.

L’80% si informa esclusivamente attraverso la televisione ma in compenso siamo in cima alle classifiche per uso del telefonino. È l’era dell’Homo Videns come è stata definita da Giovanni Sartori. L’Homo Videns sembra che sia molto più manipolabile, che sia più vicino all’essere un consumatore che un cittadino.

Secondo De Mauro alla radice del “caso Italia” sembra che ci sia un problema più di formazione che di informazione. Il suo rimedio è “Rafforzare la scuola pubblica e avviare un sistema di educazione continua per gli adulti”.
Qualche tempo fa un amico mi raccontò una sua idea in linea con quella di De Mauro. Proporre di dedicare sulle otto ore lavorative quotidiane almeno due ore allo studio, mantenendo la stessa paga. Ma era scettico, a suo avviso in pochissimi avrebbero scelto di dedicare il proprio tempo allo studio. Voi cosa fareste?

Ah, Miss Italia 2015 andrà in onda da Jesolo su La7 il 14 settembre, dati presi dal sito ufficiale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *