#COSECHESIDICONO…CHE MI CONSIGLI DI LEGGERE?

È il regalo più classico del Natale, quello raccomandato, colto, risolutore, a volte sbrigativo e per tutte le tasche. E’ il libro, e in questo periodo dell’anno si susseguono elenchi e consigli stilati da lettori e scrittori. I secondi superano ormai di gran lunga i primi, visti i dati più recenti sulla lettura e quelli sulle pubblicazioni.

“Gli ho chiesto di consigliarmi un libro”, nasce da una richiesta il #cosechesidicono di questa settimana. Fortunatamente la mia ispiratrice non si è trovata di fronte il direttore della Feltrinelli di Bologna, quella in pieno centro, sotto le due torri, che pochi giorni fa ha rilasciato candidamente una intervista dove dichiarava di non leggere molto le donne scrittrici. Eravamo illusi che una figura professionale come quella di un direttore di una libreria storica e prestigiosa invitasse alla lettura senza pregiudizi di genere, ma è una illusione che cade di fronte alla sfacciata ammissione, elargita senza aggiungere l’ammissione di una carenza o meglio incompetenza. Tante le critiche che gli si sono riversate addosso, da parte di donne e da parte di tanti uomini.

Prendendo spunto da questa negligenza mi azzardo a stilare una serie di consigli di lettura per il Natale e non solo, magari utili anche alla cortese signora che ha cercato nel passaparola la scintilla per innamorarsi di un libro. Potete immaginare che i consigli saranno strettamente di autrici, sapendo che ci sono dei buoni a volte ottimi libri scritti da uomini o da donne, e ci sono anche dei mediocri a volte pessimi libri scritti da uomini o da donne.

Rigorosamente in ordine alfabetico:

Elisabetta Bucciarelli “La resistenza del maschio”. Gli torna sempre il desiderio, non smette mai. Se avesse avuto un’altra vita da offrirle, avrebbe cercato un figlio con lei. Se avesse avuto un’altra vita da offrirle non avrebbe fatto errori. Le dirà questo, le dirà tutto quello che serve per rendere il loro amore perfetto.

Rossana Campo “Dove troverete un altro padre come il mio”. “In questo libro, Rossana fa un miracolo: è al contempo la ribelle degli esordi e la scrittrice della maturità, che tutto comprende e perdona” (Valeria Parrella)

Elena Ferrante “Storia della bambina perduta”. L’autrice misteriosa finalista con questo romanzo al Premio Strega 2015

Giorgia Garberoglio “Amalia”. Vincitrice del Concorso Feltrinelli 2015.

Vivian Lamarque “Il lupo l’albero e la bambina”. Premio «Storia di Natale 2015». Racconta di un piccolo albero che viene preso in giro e della sua mamma che lo difende: «Mio figlio di giorno risplende di sole e di notte risplende di luna».

Dacia Maraini “La bambina e il sognatore”. Per la prima volta la grande scrittrice italiana sceglie di dare voce a un protagonista maschile. Un maestro elementare adorato dai suoi allievi che ha perso la sua bambina.

Rossella Milone “Il silenzio del lottatore”. “Le donne conoscono i propri limiti, certo, ma volutamente tentano di oltrepassarli, di andare a vedere dove vanno a finire se inseguono una parte di loro stesse che ancora non conoscono” (R.Milone).

Letizia Muratori “Animali domestici”. Vincitore Premio Mondello 2015. “Metterti in guardia, riportarti coi piedi per terra, non esporsi al ridicolo sono sempre stati i capisaldi dell’ammaestramento continuo cui ti sottoponeva se gli andavi a genio”.
Michela Murgia “Chirù” «Era giovanissimo, ma aveva nello sguardo qualcosa di slabbrato, come se osservasse il mondo da una prospettiva già offesa. Vorrei poter dire che la nostra fu un’immediata affinità elettiva, ma sarebbe una menzogna. Io Chirú lo riconobbi».

Igiaba Scego “Adua”. Un romanzo a due voci, quella di un padre e di una figlia.

Serena Vitali “Il defunto odiava i pettegolezzi”. Articoli di giornale, testimonianze, piantina del luogo del delitto. Come far diventare la morte del poeta russo Majakovskij un giallo appassionante.

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