CORTE DEI CONTI, ANCHE NELLE MARCHE LA CORRUZIONE FRENA LA CRESCITA

Il “fenomeno della corruzione, divenuto veramente allarmante per il suo notevole impatto sull’economia nazionale, già colpita dalla crisi, emerge anche a livello regionale”. E’ il monito lanciato dal procuratore regionale della Corte dei Conti delle Marche Maurizio Mirabella durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario contabile 2015. “Recenti indagini, penali e contabili – ha detto il procuratore – hanno evidenziato che la crescita economica e sociale risulta fortemente condizionata da questo fattore il quale, unitamente ad una burocrazia farraginosa, alle lentezze dei processi e a una legislazione poco chiara e lineare, incide negativamente sullo sviluppo e costituisce una deterrenza per investimenti italiani e stranieri”. La procura sta trattando 353 fascicoli per vicende di tipo corruttivo tra le quali 117 (35%) per indebita percezione di erogazioni ai danni dello stato, 84 (25%) per peculato, 32 (10%) per truffa, 26 (8%) per abuso d’ufficio, 25 (8%) falso ideologico e materiale, 18 (5%) per corruzione e 15 (5%) per concussione, 6 per rivelazione segreto d’ufficio, 4 per omissione d’atti d’ufficio, 2 per turbativa d’asta, uno per esercizio abusivo della professione medica.

Nel 2014 la procura regionale della Corte dei Conti delle Marche ha avviato 1.380 nuove istruttorie e ne ha concluse 1.003, con 29 atti di citazione, contestando 2,7 milioni di euro di danni erariali. Dall’insediamento di Mirabella, l’ufficio ha ottenuto condanne per 12,4 milioni di euro, ma il meccanismo si “inceppa” nella fase di esecuzione delle sentenze e restano ancora da incassare 13,2 milioni di euro. Le somme recuperate in corso d’anno ammontano a 305 mila euro, mentre quelle rientrate durante la fase istruttoria arrivano a 242 mila euro. L’esecuzione delle sentenze, ha ricordato Mirabella, non è curata dalla Corte ma dalle amministrazioni titolari del diritto di credito, che “non dispongono di poteri coercitivi propri dell’amministrazione finanziaria” e sono “molto spesso carenti delle professionalità e strutture adeguate per esperire azioni per recuperare il credito”. E’ “urgente” dunque, per il procuratore, “una riforma normativa che imputi ad un unico soggetto sia l’accertamento del danno e della conseguente responsabilità amministrativa, sia la giurisdizione sull’esecuzione delle sentenze di condanna per rendere ancora più incisiva l’azione della magistratura contabile”. “Solamente con la certezza della sanzione – ha concluso Mirabella – sarà possibile contrastare il fenomeno corruttivo”.

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