CONOSCERE È UN BENE MA SAPERE TUTTO È MEGLIO. A CIVITANOVA IL CONGRESSO ANNUALE DI ONCOLOGIA

“Marcangolo XI, il congresso annuale itinerante nelle Marche, ha fatto un bilancio delle novità in oncologia dell’anno che sta volgendo al termine. Relatori di prestigio nazionale ed internazionale si sono confrontati sulle nuove frontiere terapeutiche e su altre importantissime tematiche”

Illustri relatori di fama nazionale ed internazionale si sono ritrovati a Civitanova Marche in occasione dell’undicesima edizione di Marcangolo. Un appuntamento itinerante ideato dalla Professoressa Rossana Berardi Direttore della Clinica di Oncologia Medica dell’A.O. Ospedali Riuniti di Ancona- Università Politecnica delle Marche e dal Dottor Renato Bisonni Primario di Oncologia dell’Ospedale Murri di Fermo.
“Certamente Marcangolo – ha detto la Professoressa Berardi – è un’occasione per fare il punto della situazione sulle novità emerse in ambito oncologico nel corso dell’anno. Abbiamo lavorato tanto, soprattutto per cercare di ottimizzare i percorsi di presa in carico del paziente oncologico ed ottimizzare quelle che sono le opportunità che il paziente deve ricevere in ogni Oncologia presente in tutte le strutture della regione. Parlando di novità, ciò che è emerso è la possibilità di introdurre nuovi farmaci sia a bersaglio biomolecolare sia di tipo immunoterapico che possano anche variamente essere integrati con le terapie disponibili come ad esempio nel tumore del polmone in stadio terzo: una patologia dove non avevamo grandi armi a parte la chemioterapia e la radioterapia e dove invece oggi sappiamo che integrare queste due armi all’immunoterapia ci permette di raggiungere la potenziale guarigione. Il paziente – ha proseguito la Berardi – deve essere sempre al centro e il percorso che noi attiviamo è assolutamente un percorso che deve essere riproducibile in ogni ospedale e per ogni paziente e la sua famiglia. E’ di conseguenza importantissimo che la presa in carico ovunque avvenga in ambito della regione sia efficace nei tempi, nei modi e nelle terapie che offre. E questa oggi è pura realtà”.

“Se noi pensiamo soltanto a cinque anni fa troveremo qualcosa di molto diverso – ha detto il dottor Renato Bisonni – per cui è importante il continuo aggiornamento ed è ancora più importante che sia comune a tutti quanti gli oncologi delle Marche. Le terapie innovative si basano sull’immunoterapia che pian piano è entrata, prima in punta di piedi con il melanoma e con il polmone, e adesso sta sempre di più interessando tutte le aree. Abbiamo grandi speranze sulla riattivazione delle nostre difese per combattere il tumore. È qualcosa che sta sconvolgendo completamente il panorama a cui eravamo abituati e cioè il ricorso alla chemioterapia, adesso invece riattiviamo le nostre difese per combattere il tumore. È qualcosa di straordinario che sta dando dei grandissimi successi”.

“Marcangolo è un congresso molto importante per le Marche e siamo molto contenti sia approdato a Civitanova Marche che è l’unità operativa dipartimentale di oncologia che io dirigo – ha sottolineato il dottor Giovanni Benedetti. Quest’anno ci sono molte novità sia per gli approcci diagnostici che sono sempre più specifici e meno invasivi sia per le terapie. Abbiamo fatto grandi passi in avanti ma c’è un aspetto che mi piace sottolineare e che riguarda sia il paziente che i medici. E’un nuovo atteggiamento da considerare soprattutto per i pazienti con malattia avanzata, con malattia metastatica inoperabile e che fino a pochi anni fa avevano pochissime possibilità di sopravvivere a lungo termine. Ora con i nuovi farmaci biologici e in particolare con l’immunoterapia la possibilità di vivere negli anni diventa concreta”.

Nel corso della giornata di studio si è parlato anche del tumore alla mammella che purtroppo come ha detto il Dottor Nicola Battelli Direttore di Oncologia dell’Ospedale di Macerata “colpisce circa una donna su 8 in Italia e nelle Marche. Dopo l’intervento – ha proseguito Battelli – la cosa di cui le donne hanno più paura di dover fare è la chemioterapia. Oggi ad esempio esistono dei macchinari che ci dicono se dopo l’intervento la chemioterapia è obbligatoria o la si può evitare dopo aver valutato dal punto di vista molecolare il tumore della mammella.

Delle novità per quanto riguarda il tumore alla prostata ha parlato il dottor Roberto Sabatini, Responsabile delle Attività di Uro-ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Modena. “Le novità – ha detto – sono numerosissime. Intanto abbiamo nuovi agenti ad attività ormonale che sono in grado di impattare in maniera significativa su quella che è la patologia prostatica in diverse fasi della malattia. Ci sono almeno tre molecole ad attività ormonale che sono in grado di ritardare la comparsa di metastasi. Abbiamo inoltre nuovi trattamenti per quanto riguarda una categoria del tumore alla prostata estremamente aggressivo in quei pazienti che esordiscono cioè con questa neoplasia ed hanno già le metastasi a distanza e riusciamo ad aumentare la loro sopravvivenza.

Massimo Di Maio Professore presso il Dipartimento di Oncologia dell’Università di Torino e Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale Mauriziano di Torino ha sottolineato come “per l’immunoterapia sia stato un anno di importanti novità in quanto il numero delle indicazioni dimostrate di efficacia per i farmaci immunoterapici sta aumentando rapidamente e quindi nel prossimo futuro aumenterà di conseguenza anche il numero dei pazienti che riceveranno questa pratica clinica non soltanto in ionoterapia, cioè come agenti singoli, ma anche in combinazione con la chemioterapia o farmaci immunoterapici. Abbiamo imparato – ha proseguito Di Maio – che quando un farmaco viene introdotto nella pratica clinica spesso il percorso della conoscenza è tutt’altro che compiuto. C’è tanta ricerca ancora da fare per meglio definire la selezione dei pazienti e l’incontro di oggi è stato anche l’occasione per ribadire l’importanza della sperimentazione non soltanto prima della registrazione clinica del farmaco ma anche quando diventa disponibile per la pratica clinica”.

“Per la dottoressa Domenica Lorusso – Ginecologia Oncologica e Direzione Scientifica Fondazione Policlino Gemelli RCCS – il 2019 è stato un grande anno per i tumori ginecologici. Conoscevamo già un’importante classe di farmaci che sono i parp inibitori e che usavamo però solo nei momenti di recidiva della malattia. Invece l’anno scorso abbiamo scoperto che possono essere usati anche in prima linea solo nelle pazienti con mutazioni BRCA ma quest’anno abbiamo scoperto che possono essere usati anche nelle pazienti senza mutazione BRCA e quando sono dati come terapia di mantenimento al termine della chemioterapia prolungano in maniera significativa il tempo e la successiva ripresa della malattia.

“Marcangolo – ha detto il dottor Michele Caporossi Direttore Generale dell’Azienda Ospedali Riuniti di Ancona – in questi anni rappresenta il segno di una rete in crescita, una rete che è regionale in una regione da un milione e mezzo di abitanti ma il cui territorio è abbastanza vasto. Una regione nella quale ci sono delle complessità e ci sono anche le condizioni ideali per concepire un sistema a rete oncologica che non è semplicemente il sistema dell’offerta – dei punti di erogazione delle prestazioni -, ma è un sistema che coinvolge fino in fondo tutti i cittadini all’interno di quello che è il concetto della presa in carico delle persone. Nelle Marche – ha concluso Caporossi – oggi credo che ci sia molto di più rispetto al passato anche grazie a Marcangolo”.
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