CON UNA CELEBRAZIONE SOLENNE, CIVITANOVA RICORDA IL MARESCIALLO PIERMANNI

Una celebrazione solenne, emozionante, con una grande partecipazione della cittadinanza e delle autorità, per ricordare il maresciallo Sergio Piermanni, a 40 anni dalla sua eroica morte e per scoprire il busto a lui dedicato, all’inizio del lungomare che già da tempo porta il suo nome.
Ad aprire la sfilata, il Tricolore di dieci metri di Pollenza seguito dalla Fanfara e dalle bandiere della sezione civitanovese dell’Associazione carabinieri e dell’Unuci. Dietro, la Medaglia d’oro unione mutilati di servizio, poi le bandiere delle sedi dedicate a Piermanni dei comuni di Montegranaro, Matelica, Monte San Giusto, Belvedere Ostrense, Ripatransone, e dietro questo schieramento le bandiere intitolate all’appuntato Beni: comuni di Porto San Giorgio, Fiuminata, Petritoli, Sant’Elpidio A Mare, Urbisaglia. A seguire le rappresentanze della Polizia di Stato, Guardia di finanza, Bersaglieri, Marinai, Cavalleria, Alpini, Croce Verde, gruppo volontari in divisa operativa, protezione civile, gruppo Benemerite.
Allo slargo dove è stato posizionato il monumento si è svolta la cerimonia dell’alzabandiera, dove è stato intonato l’Inno d’Italia. A seguire lo scoprimento del busto e la benedizione di don Mario Colabianchi, parroco di Cristo Re. Roberto Ciccola ha poi dato lettura della motivazione della medaglia d’oro al valor militare “alla memoria” a Piermanni conferita dal Presidente della Repubblica nel 1977. Resi gli onori ai caduti è stata deposta una corona d’alloro sul monumento. Tra i presenti la vedova di Piermanni, Giovanna Paolone, con i figli Alessandro e Dominique, la vedova dell’appuntato Alfredo Beni, Elena Cecchini, con i figli Filippo, Francesca ed Emanuele. C’era il generale Rosario Aiosa, ferito nella tragica sparatoria in cui persero la vita i suoi colleghi, ed Angelo Albanesi.
Ha aperto gli interventi il sindaco Tommaso Corvatta, che dopo aver rivolto il saluto a nome di tutta l’Amministrazione comunale e della città ha detto: “Ogni anno la nostra città ricorda Piermanni con una cerimonia che non è formale, ma di sostanza. Questa giornata è un ennesimo atto di fede e di speranza costruito piano piano per ricordare il sacrificio e i valori di cui Piermanni è portavoce, vale a dire la dedizione, l’attaccamento, il sacrificio. Non poteva esserci posto migliore, in riva al mare, in un luogo che guarda l’orizzonte, per celebrare quelli che oggi sono i nostri valori di accoglienza, solidarietà e fratellanza. Questa giornata doveva vedere la presenza del sindaco di Castel Sant’Angelo sul Nera, che non è potuto venire, per ricordarci della tragedia del terremoto che ha colpito la nostra terra. Civitanova ha dato accoglienza e oggi Piermanni, da questo luogo dedicato alla sua memoria, vigilerà sempre su di noi testimoniando che da qui passa l’apertura, la speranza per chi ha bisogno, e la nostra mano tesa ad aiutare chi ci chiede aiuto in nome della fratellanza.
A seguire, gli interventi dell’ispettore regionale dell’Associazione nazionale Carabinieri Tito Baldo Honorati e del presidente nazionale Anc Libero Lo Sardo: “Il primo pensiero è per la vedova Giovanna Paoloni, donna che tutti noi guardiamo con rispetto ed ammirazione. Mi sono chiesto spesso cosa abbia provato il maresciallo Piermanni, quando quel giorno è andato a rischiare la vita – ha detto Lo Sardo – Avrà provato i pensieri di un uomo e di un carabiniere, che onora sempre il suo dovere nei confronti della comunità per la quale presta servizio”.
Emozionato lo scultore Nazzareno Rocchetti: “Ho realizzato quest’opera con il cuore, con vero trasporto per una persona straordinaria il cui ricordo rimane vivo”.
Un sentito messaggio, quello del generale e comandante nazionale dell’Arma dei Carabinieri Tullio Del Sette, che ha detto di sentire come “un privilegio presenziare a cerimonie così partecipate e sentite e poter rappresentare l’Arma. Deve essere un orgoglio per tutte le genti marchigiane avere avuto uomini come Sergio Piermanni ed Alfredo Beni. La nutrita presenza oggi di altri rappresentanti delle istituzioni è da un lato la testimonianza di forte ammirazione verso la figura di Piermanni, ma anche dei sentimenti che ci uniscono nell’intento di protezione della gente. Ringrazio il sindaco, per ciò che ha fatto oggi e in passato e per le parole importanti che ha pronunciato. In particolare sottolineo il riferimento ai terremotati. Anche molti carabinieri hanno subito le conseguenze del sisma. Noi abbiamo perso ben 28 strutture, le nostre caserme sono state sostituite con moduli provvisori ed abbiamo ripreso quasi con normalità il nostro lavoro, che non si è mai interrotto. Ma per tante famiglie quella normalità è ancora lontana. Mi congratulo per la scultura, che oltre a riprodurre con maestria le fattezze di Piermanni, lo rappresenta con uno sugardo bello, profondo, umano e penetrante. Una parola anche alla vedova del maresciallo, una donna che fa onore a tutte le famiglie dei carabinieri”.
Al termine, il corteo si è spostato al varco sul mare all’area ex ente fiera, per le messa solenne officiata dall’arcivescovo di Fermo Mons. Luigi Conti.
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