CON IL SÌ AL REFERENDUM PER RIVEDERE L’ARCHITETTURA DELLO STATO

Una serena serata di approfondimento quella organizzata dal PD civitanovese in un’assemblea degli iscritti che poneva come unico punto dell’ordine del giorno il Referendum Costituzionale. L’intervento ai lavori dell’on. Luciano Agostini è servito per avere un interlocutore che fosse a conoscenza dell’iter e i contenuti della riforma, che nel novembre prossimo chiamerà il Paese a decidere sulla riforma Boschi, approvata in doppia lettura dalle Camere, ma che deve essere sottoposta al vaglio popolare. Fra gli intervenuti all’assemblea, i consiglieri comunali del PD, Angelini, Iezzi e Morresi.
Proprio nell’introduzione della coordinatrice del Circolo cittadino del PD, Mirella Franco, le ragioni della convocazione che si poneva come scopo quello di approfondire ulteriormente gli aspetti del problema dopo il convegno cittadino al quale ha partecipato il ministro Maria Elena Boschi.
Il parlamentare offidano, dopo aver sottolineato la soddisfazione di vedere riunito un buon numero di iscritti, “aspetto rassicurante – ha detto – di una serata estiva”, ha passato in rassegna il momento che il PD sta attraversando, i vari tentativi che si sono succeduti nella storia dello stato repubblicano italiano “per rivedere gli aspetti della solidissima Carta – ha detto – ma la necessità di adeguarla alle nuove esigenze dello Stato e le accelerazioni forti del governo Renzi che hanno prodotto la sua approvazione”.
L’on. Agostini ha sottolineato gli aspetti delle modifiche che la nuova Costituzione prevede e che vanno dall’abolizione del “bicameralismo perfetto, la revisione dei rapporti fra Stato e Regioni e modifiche riguardanti l’elezione del presidente della Repubblica e dell’istituto del Referendum. Riguardo alla situazione interna del PD, il parlamentare marchigiano ha ammesso che “ è in atto nel partito – ha puntualizzato – una discussione molto serrata, ma la portata storica del provvedimento deve essere sufficiente per superare le inevitabili divergenze”.
È emersa una lunga serie di domande e di interventi nel corso delle quali si è più volte accennato che è stato un errore il fatto che Renzi abbia personalizzato il voto sul Referendum e che “non ci possiamo permettere di mandare all’aria il PD e con esso il Paese”. Per i più, il Governo deve andare avanti qualsiasi sarà il risultato e c’è bisogno che la gente entri nelle motivazioni del sì e del no, per questo è necessario l’impegno di ogni iscritto. C’è stata anche un’attenta riflessione del vice sindaco, Giulio Silenzi, per il quale “la riforma va sostenuta – ha detto fra l’altro – sia nel merito che sotto l’aspetto politico“, non trascurando comunque di evidenziare l’aspetto deludente della raccolta delle firme che ha comunque visto la nostra città fra le più efficaci nella Provincia e nell’intera Regione”. Lo slogan della serata, che è emerso inequivocabile, quello del sì al Referendum per rivedere l’architettura dello Stato e’ “che il PD – come ha detto l’on. Agostini – è per il sì”.

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