Non si sa come, ma intanto, nella Civitanovese, si continua a giocare, sebbene stia perdendo dei pezzi importanti come Cristian Pazzi che ha preferito andare nella più sicura corte di Cornacchini. “Mi dispiace mister – sembra abbia detto a Jaconi ( nella foto di questa mattina nel corso dell’incontro con la stampa e i tifosi) – a parità di condizioni sarei rimasto qui”. Questo episodio sta a dimostrare quale sia la situazione di difficoltà in seno alla Civitanovese e se non ci saranno altre partenze, questo lo si dovrà al grande carisma del tecnico, anche lui con la paga a rischio. In realtà la situazione non è precipitata, a quanto sembra, per una prolungata circostanza debitoria della società, leggasi presidente Attilio Di Stefano, nei riguardi di buona parte dei giocatori e tecnici, quanto per le incertezze che stanno emergendo e che introducono nella squadra, e nella tifoseria, quel clima di disorientamento che rappresenta il male peggiore che possa accadere a una squadra.Un plauso enorme va perciò esteso ai giocatori e tecnici che intendono proseguire il campionato con la maglia rossoblu della Civitanovese, dando dimostrazione di serietà professionale
A questo punto le strade sono due: una, è quella che si possa andare avanti con questo assetto societario con inevitabili rischi di continui dimagrimenti in termini di organico e di punti, una seconda è quella che la tifoseria, ovvero un gruppo di persone che vogliono bene alla società rossoblu, riescano a chiudere il capitolo Di Stefano e creare sia le premesse per dare corpo a una struttura societaria che possa dignitosamente portare avanti questa stagione, sia i presupposti per la creazione di un nuovo gruppo dirigente, formato da persone del luogo che non abbiamo mire di guadagni in un’attività che richiede impegni e sacrifici.
Tifoseria, ovviamente surriscaldata, in primo luogo quei 450 abbonati che all’inizio di stagione hanno creduto in un nuovo corso, con lo stesso Jaconi che si era fatto interprete della possibile rinascita di un nuovo gruppo dirigenziale. Anche lui, quindi, è stato “tradito”, parola grossa ma che rende efficacemente il suo stato d’animo e quello di altri fedelissimi che hanno cercato di non sbandierare immediatamente le difficoltà che stavano emergendo, sperando in un recupero della situazione. Poi la situazione è precipitata.
Intanto, domani arriva l’Amiternina e la squadra di Scoppito giunge con credenziali di rispetto in quando domenica con i fratelli David e Lukask Lenart, ha impallinato nientemeno che il Termoli, formazione che ancora è considerata fra le papabili al successo finale o, quantomeno, una delle possibili aspiranti ai play off, dei quali, comunque, non ci sono certezze considerato lo stravolgimento che ci sarà nella predisposizione di una serie unica di C su tre gironi da venti squadre. Al momento, per la serie D, sono, difatti, disponibili, solo nove posti, quanti sono i gironi dell’Interregionale. Una partita, in definitiva, che bisogna vincere, per cui c’è bisogno del calore di tutta la gente rossoblu.
Per quanto riguarda la formazione, Jaconi, dovendo rinunciare a Boateng, per un live malanno e Sakp incappato in due giornate di squalifica, porterà Buonaventura in avanscoperta con Forgione e Bolzan alle sue spalle e con tutto l’assetto che finora ha sostenuto tante belle battaglie e non a caso la difesa rossoblu è una delle migliori del girone. Probabile formazione., dunque: (4-3-2-1): Cattafesta; Botticini, Comotto, Morbiducci, Schiavone; Rovrena, Coccia, Zivkov; Forgione Bolzan; Buonaventura. Gli altri convocati sono: Caldaroni, Chiodini, Diamanti, Emiliozzi, Foresi, Morresi, Poli, Squarcia, Tarantino, Trillini. D’Ancona, come si sta, sta recuperando dopo il lieve intervento. Dirigerà Andrea Zingarelli di Siena, un nome nuovo per i rossoblu.