CIVITANOVESE MINACCIA DI QUERELA ALLA PRESIDENTE DELLA MACERATESE

«Non comprendo francamente quale sia il vantaggio di sollecitare e provocare risse e discussioni – inizia così il comunicato stampa emesso dal presidente della Civitanovese, Luciano Patitucci (nella foto di Fabio Burgio), che per ovvi motivi riportiamo integralmente – . Dieci minuti prima dell’inizio della partita, proprio perché impossibilitato ad esser presente per problemi di salute, ho inviato un comunicato, ove auguravo una bella giornata di sport a tutti i tifosi della Civitanovese e della Maceratese, inviando anche segnali cordiali alla Dott.ssa Tardella, dispiacendomi del fatto che, non potendoci essere, non avrei potuto incontrarla e conoscerla personalmente. Il mio augurio ad una sana competizione agonistica, corretta e nel pieno fair play, era teso a rasserenare tutto l’ambiente, a scongiurare episodi negativi o estremi, e a prevenire incidenti gravi, come quello occorso al tifoso cui è scoppiato il petardo in mano, a cui vanno i miei migliori e più sinceri auguri.
Con grande rammarico, però, mi trovo oggi a dover condannare quanto scritto sui giornali circa presunte dichiarazioni da parte della stessa Dott.ssa Tardella in sala stampa circa la mancata consegna dell’incasso da parte della società FC CIVITANOVESE 1919 che rappresento.
Spero che tali dichiarazioni siano state in qualche modo travisate o male interpretate, perché le ritengo gravemente ingiuriose nonché offensive verso la nostra Società, la mia persona, i dirigenti e una città intera. Il mio primo dispiacere è quello che non si dia minimamente importanza al mio segnale di voler stemperare gli animi, compito che spetta in primis a noi Presidenti e dirigenti per dare il buon esempio ai tifosi. Animi che possono scaldarsi ulteriormente se fomentati da dichiarazioni mendaci e volti alla diffamazione e alla calunnia. Sono costretto dunque a dover dare la corretta descrizione dei fatti.
Sabato mattina, 24 Gennaio, venivo informato dalla Segreteria della Civitanovese che era pervenuto un fax dalla S.S. Maceratese, inviato per conoscenza alla Questura, nel quale veniva intimato di non rimettere l’incasso con le banconote rilasciate dai tifosi, poiché gli stessi avevano trascritto frasi offensive e ingiuriose verso la S.S. Maceratese e i loro rappresentanti. L’eventuale nostra consegna di detta moneta avrebbe per induzione generato a nostro carico reato di diffamazione ed offese. Venuto a conoscenza di ciò alle ore 12:30 circa, mi sono preoccupato subito di poter risolvere la cosa in maniera corretta e nel pieno della cordialità che va sempre oltre la rivalità sportiva.
Ho fatto partire subito da Roma un mio collaboratore con un assegno bancario di una delle aziende del mio gruppo per poter consegnare importo dell’incasso, come giusto che sia, alla S.S. Maceratese prima dell’inizio dell’incontro. I 500 Km richiesti al mio collaboratore erano tesi proprio nell’ottica di una collaborazione cordiale e corretta tra le due Società, e certamente di sabato pomeriggio non avrei potuto far altro, considerato che ero già a casa per problemi di salute e che non erano aperti Istituti Bancari per poter emettere circolari o cambiare le banconote sulle quali trascritte le frasi ingiuriose.
Leggere ieri sera le dichiarazioni riportate da qualche sito da parte della Presidente, Dott.ssa Tardella, circa la nostra mancata consegna dell’incasso, o sulla mia assenza in sala stampa, nonostante avessi inviato prima della gara un comunicato recante saluti e cordiali segnali distensivi, spiegando i motivi di salute che mi vedevano costretto a non esser presente allo stadio per l’evento, mi ha lasciato di sorpresa, poiché suoi dirigenti hanno ritirato assegno e firmato per ricevuta di averlo nelle loro mani.
Mi domando allora quale sia il motivo di rilasciare dichiarazioni così diffamatorie, che oltretutto nel caso specifico verrebbero subito contrastate dai fatti, quali la copia del fax ricevuto dalla Ns. Società, dalla mia immediata e tempestiva soluzione nonostante la giornata festiva per gli Istituti di Credito.
Ad ulteriore peggioramento, leggo oggi su tutte le testate giornalistiche che si conferma la consegna dell’assegno (già un passo avanti rispetto a ieri sera, ove si lasciava presumere non avessimo dato nulla), ma che lo stesso avrebbe potuto risultare scoperto. Insomma, un processo alle intenzioni.
Tutto questo a che scopo? Fomentare e istigare i tifosi a farsi la guerra?
Non ci meravigliamo poi se accadono incidenti spiacevoli, perché è proprio da certe diffamanti dichiarazioni che nascono le incitazioni alla violenza, quando dovremmo essere proprio noi per primi a dare il buon esempio.Un assegno bancario è sempre SBF (salvo buon fine ) per tecnica bancaria. Se, nonostante il nostro esserci immediatamente adoperati di sabato pomeriggio a risolvere il problema, la S.S. Maceratese, non intendeva accettarlo, bastava chiedere con altrettanta cordialità che venisse fatto un bonifico questa mattina (lunedì 26 Gennaio), e non, come è stato fatto, accettare l’assegno consegnato, rilasciando però formale accusa di ricezione per iscritto, e sottolineando che trattasi di incasso SBF.
Non capisco, forse sono nuovo di questo ambiente.
Ma se nel calcio è lecito e normale sparare sull’avversario in tutti i modi, e vincere a qualunque costo e con qualunque mezzo, e addirittura inventare storie al solo scopo di biasimare il rivale sportivo, io non voglio far parte di questo circo, nella maniera più assoluta.
Non ho mai tollerato che i miei collaboratori parlassero male di aziende concorrenti, figuriamoci se posso tollerare che si biasima si offende e si diffama una società sportiva rivale.
Sarò costretto a tutelare gli interessi della FC CIVITANOVESE 1919 che rappresento, querelando per diffamazione a mezzo stampa la S.S. Maceratese, ma spero ancora in una nota di scuse e chiarimenti per stesso mezzo da parte della Società.
Invito tutte le società sportive del girone F, come degli altri gironi, a colloquiare di più e direttamente tra Presidenti e dirigenti: forse riusciremo a pulire e riportare un clima più sereno tra gli spalti, riconducendo il calcio e l’evento sportivo in genere al suo vero significato, ovvero un momento di confronto agonistico, non una vero scontro di guerra tra fazioni opposte.
Diamoci tutti una calmata signori, che dallo sport ad ogni altro argomento, il clima impossibile che si vive in questo periodo nel mondo in genere, forse è fomentato proprio da alcuni addetti ai lavori.
Tanto dovevo a tutti voi tifosi e addetti ai lavori per chiarimenti. Un caro saluto e grazie per l’attenzione»

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