Si è tenuto venerdì 6 giugno, presso la sala del consiglio comunale di Civitanova Marche, un convegno in “omaggio ad Alfredo Squadroni”, nella ricorrenza del V° anniversario della scomparsa, organizzato dall’associazione culturale “Eliopolis”. L’incontro, coordinato dalla presidente dell’associazione Claudia Giulietti, è stato introdotto dagli interventi di Ivo Costamagna, presidente del consiglio comunale, e Aldo Caporaletti, ideatore e promotore dell’iniziativa.
Alfredo Squadroni è stato ricordato dall’avv. Luciano Magnalbò, senatore per due legislature (dal 1996 al 2006), vice presidente della commissione affari costituzionali. Magnalbò, che è stato amico di Squadroni, oltre che un noto legale, è anche giornalista: ha fondato la rivista “Quartopotere”.
Ricordando Alfredo Squadroni, avvocato cattolico e liberale, che amò profondamente la sua città, a cui ha lasciato molto, si ripercorre buona parte della storia politica di Civitanova. Squadroni entrò attivamente in politica con le elezioni comunali del 1965, quando aderì al Pli di Malagodi, che a Civitanova aveva poco più di 100 voti. In pochi anni, fece aumentare i voti del Pli, fino ad oltre quota 700 e la cosa gli consentì di essere eletto tre volte consigliere comunale: nel 1970, 1972 e 1983. Negli anni ’70, Squadroni operò nell’azienda di soggiorno: sono dovuti a lui i campi da tennis allo stadio; fu tra i fondatori della Cluana Boxe. Nel 1984 divenne assessore alla cultura e lasciò il segno: nacque la scuola di recitazione, decollò l’attività della biblioteca, partì il centro studi storici. La biblioteca comunale, che aveva 1.700 presenze annue, si aprì alla città, si dibatteva di storia locale; quando Squadroni lasciò l’assessorato essa registrava 17.000 presenze. Ebbe un ruolo significativo anche nella “seconda repubblica”: fu sempre consigliere comunale, anche capogruppo di Fi, negli anni di Marinelli sindaco (dal 1995 al 2007). Nel 2000 Squadroni divenne presidente delle Farmacie comunali: si deve a lui l’apertura della nuova sede con il magazzino centrale.
Alfredo Squadroni aderì nel 1965 al Pli di Giovanni Malagodi, perciò nel convegno è stata ricordata anche la figura politica del segretario nazionale. Lo ha fatto il prof. Gerardo Nicolosi, docente di storia contemporanea all’università di Siena. Il prof. Nicolosi è uno dei maggiori studiosi del nostro liberalismo, attualmente impegnato nella redazione del “Dizionario del liberalismo italiano”.
Giovanni Malagodi, figlio di Olindo, senatore giolittiano, si laureò in giurisprudenza, relatore della tesi fu Benedetto Croce, figura storica del pensiero liberale. Poi ebbe una lunga carriera nella Banca Commerciale, in Italia e all’estero, fino a divenirne direttore centrale, prima di entrare in politica nel 1953. Nello stesso anno Malagodi fu eletto deputato con il Pli, di cui assunse la segreteria nel 1954 e la mantenne per quasi un ventennio. Negli anni ’60, egli elaborò per il Pli una linea politica di alternativa al centrosinistra, che portò al partito il massimo dei consensi nel dopoguerra: 7%, nelle elezioni politiche del 1963. Nel 1972 Malagodi lasciò la segreteria del Pli, ne divenne presidente, per assumere l’incarico di ministro del tesoro nel governo Andreotti. A conclusione di una prestigiosa carriera parlamentare, Giovanni Malagodi fu eletto, nel 1987, presidente del Senato, succedendo a Fanfani. Uomo di vasta cultura, Malagodi ebbe all’attivo anche un incarico di docente presso la facoltà di scienze politiche dell’università di Siena.
Il convegno, a cui erano presenti i familiari di Alfredo Squadroni: la moglie Anna Maria e le figlie Maria Gioia e Silvia, è stato arricchito dalle testimonianze di Roberto Ciccola (associazione carabinieri in congedo), Stefano Ghio (ordine provinciale degli avvocati), dell’ex assessore Alfredo Perugini e dell’ex consigliere comunale Sergio Corvaro. Civitanova Marche ha in questo modo reso omaggio ad una figura di rilievo della sua storia politica; Squadroni, ha giustamente affermato Aldo Caporaletti nel suo intervento: “era un signor politico, ma soprattutto un politico signore”.