ORE D’ATTESA AL PRONTO SOCCORSO. IL DIRETTORE DELL’ASUR SI GIUSTIFICA “ C’ERA CONGESTIONE”

medicoStupore ma non più di tanto suscita a Civitanova la notizia che sta facendo il giro della città dopo che un cittadino piemontese e la moglie hanno avuto la “sventura” di aver bisogno del Pronto Soccorso dell’ospedale cittadino. C’è chi tenta una difesa d’ufficio, ma la gran parte si dice consapevole del fatto che a Civitanova il Pronto Soccorso lasci a desiderare e che quanto accaduto la sera di giovedì santo 21 aprile in realtà non sia poi un’eccezione. Il signor Bianco che ha affidato la sua amarezza ad una lettera aperta indirizzata al Sindaco Mobili e inviata alla redazione di Civitanova Live ha segnalato come una volta in Ospedale, l’attesa è stata lunga ed estenuante. Dopo la registrazione dei dati e dopo che a lui è stato messo un vistoso cerotto sul mento, infatti, a lui e alla moglie è stato assegnato il codice verde nonostante con il passare del tempo i dolori della donna aumentassero. Codice verde che ha significato: ore di attesa in piedi in una saletta gremita, perché -come ha detto il signor Bianco- non c’erano abbastanza sedie per tutti. Un calvario durato ore ed ore fino a quando una signora di Civitanova, anche lei al Pronto Soccorso, Catia A., si è “impietosita” e, gentilissima, si è offerta di ospitare  la coppia a casa sua dopo gli accertamenti sanitari. “Arrivano gli agenti di Polizia Stradale, devono raccogliere le nostre dichiarazioni, comunicarci dei dati e restituirci i documenti, ma -scrive il signor Bianco- non c’è in ospedale un tavolino per sederci, allora mi fanno uscire ed andare, dolorante e ghiaccio sul petto, presso la loro auto di servizio. Intanto sono arrivati i nostri parenti dall’Abruzzo ai quali avevamo comunicato dell’incidente, sono trascorse quasi quattro ore e noi siamo sempre in sala d’attesa. Decidiamo di bussare per informarci sui tempi di attesa. Ci dicono che sono passati solo tre codici verdi e che ne abbiamo ancora sei davanti. A questo punto ci rendiamo conto che la prospettiva è di passare la notte in ospedale e alle 23 decidiamo di andare via. In Abruzzo ci rechiamo al Pronto Soccorso dell’ospedale di Guardiagrele all’indomani mattina, dove non c’è paragone con quello di Civitanova per efficienza e gentilezza, accertano gli esiti dell’incidente, mia moglie ha lo sterno rotto, io una forte contusione, ne avremo per un bel po’. Ma a parte l’esperienza, della quale sappiamo che poteva andare anche peggio e che mi pare utile raccontare, resta l’amarezza nel constatare a che punto è ridotto il servizio sanitario in certi ospedali quando un cittadino è costretto a ricorrervi.” Intanto il direttore dell’Asur 8, contattato da un giornalista de “Il Resto del Carlino” ha detto che proprio quella sera al Pronto Soccorso c’è stata una particolare congestione che ha creato una serie di problemi e di inevitabili ritardi. Dalle parole del Direttore dunque sembrerebbe che quanto accaduto rappresenti un’eccezione. Chissà se al signor Bianco e a sua moglie questa spiegazione sarà di qualche conforto…

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