In un comunicato stampa, L’Ancora per Civitanova parla delle Elezioni amministrative 2012: “ci stiamo avvicinando al momento fatidico in un marasma completo che rispecchia in pieno la situazione del Governo nazionale- si legge in una nota . Una amministrazione quella attuale che riesce a sostenere grazie a consiglieri comunali eletti soltanto per ripescaggio, o ancora ad esponenti Dell’Udc e di Fli che a livello nazionale costituiscono il Terzo Polo, cioè in opposizione al Governo di centro-destra, mentre qui costituiscono il pilastro centrale. Potrebbe apparire un’ottima soluzione, quella che da tempo noi dell’Ancora per Civitanova andiamo dicendo, cioè che si possono riconoscere meriti (più che i difetti) di ogni fazione, assemblarli e poi stilare un programma condivisibile per il bene della città. Però non si deve cercare di acquisirne il consenso in maniera scorretta e clientelare, perché si va a discapito dei criteri fondamentali della democrazia e della meritocrazia. Così oggi ci troviamo di fronte ad una politica amorfa di quelle ideologie e, soprattutto, di quella partecipazione che invece ha fatto parte della politica di un tempo non troppo lontano”. Poi ancora una stoccata a Mobili e colleghi. “c’è una grande differenza –si legge ancora nel comunicato- dal vincere le elezioni e il governare: un conto è il fare le promesse ed un altro il realizzarle. Risultati: instabilità politica e una stasi nelle varie programmazioni. Però, guarda caso la stasi non si verifica se andiamo a considerare le opere private, mentre per quanto riguarda l’edilizia agevolata per famiglie meno abbienti, la grande viabilità, le strutture sportive e turistiche, tutto è rimasto soltanto sulla carta sin da quando si è insediata questa amministrazione”. “Occorrerebbe che ogni consigliere comunale, politicamente o moralmente, si facesse un esame di coscienza e intraprendesse la strada che noi da tempo abbiamo intrapreso, cioè la possibilità di tornare il più presto possibile alle votazioni per terminare questa dannosa agonia che sta portando la città verso l’immobilismo totale”