Romeo Dionisi e Anna Maria Sopranzi, i coniugi che si sono suicidati a Civitanova Marche perché non riuscivano più a tirare avanti con i pochi soldi della pensione di lei, 400-500 euro, hanno lasciato un biglietto in cui chiedono perdono per il loro gesto e indicano il luogo, uno stanzino sul retro del palazzo, in cui trovare i loro corpi. Il biglietto, sul quale i coniugi avrebbero anche lasciato il numero di cellulare della sorella di lei, era stato appoggiato accanto a un’auto, nel garage, in modo da essere visto. La coppia abitava nello stesso palazzo del presidente del consiglio comunale di Civitanova Marche, Ivo Costamagna, che di recente aveva parlato con loro e li aveva invitati in Comune per parlare con i servizi sociali, ma i coniugi gli avevano riposto che non lo avrebbero fatto perché si vergognavano. Dionisi, si è appreso, era disoccupato, dopo aver lavorato
in una ditta edile di Napoli che aveva chiuso, e non riusciva a versare i contributi previdenziali obbligatori. Sembra anche che dovesse riscuotere dei soldi dalla ditta, che però non arrivavano. Il fratello della donna non appena appresa la notizia si è a sua volta suicidato gettandosi in mare. Il corpo è stato recuperato dalla Capitaneria di porto. Inutili di tentativi di rianimarlo. Il fratello della Sopranzi, Giuseppe, 72 anni, abitava nella casa accanto a quella dei Dionisi. Questa mattina si è precipitato nel garage insieme agli altri familiari, poi si è allontanato e si è diretto verso il molo, gettandosi in mare.
Giuseppe Cristini