CIVITANOVA ALTA: IL RICORDO DELLA SEDE DEL PD

In occasione dell’inaugurazione della Sede del PD a Civitanova Alta, in via Roma n.10, di cui abbiamo dato notizia sabato scorso, oltre all’apporto dell’attuale segretario del partito della città, Guido Frinconi e dei suoi validi collaboratori, un iscritto, Carlo Aladino Moschettoni, ha ritenuto doveroso ricordare alcuni aspetti di vita di quella struttura che si trova nel cuore antico della Città Alta. Si tratta di una memoria storica di valore e che Lidia Iezzi ci ha fatto premurosamente pervenire.
“Parlare della Sede del PD a Civitanova Alta – dice Moschettoni – senza conoscere la sua nascita, non rende utile nessuna discussione ne pro, ne contro. Moltissimi anni addietro, avendo ricevuto lo sfratto, dalla sig.ra Cecarini, figlia del defunto Cecarini, ex gestore del cinema A. Caro, per il locale che avevamo in affitto in via Roma, non per morosità, ma per motivi politici, ci siamo posti il problema se era possibile acquistarne uno in proprietà.
Venuti a conoscenza che sempre in via Roma era disponibile un altro immobile, di proprietà di un cittadino romano, un certo Ferraglioli, io e un altro compagno di Macerata, competente in materia, siamo andati a formalizzare l’acquisto e tempi di pagamento.
La somma si aggirava in 15 milioni di lire e considerando la ristrutturazione si arrivava a quasi a 30 milioni di lire. La somma fu cercata in due modi, il primo con un contributo di 500 mila lire da versare per ogni compagno nel corso di due anni, la seconda forma di finanziamento, scaturiva dalle feste dell’Unità indette con grande impegno e lavoro dall’allora sezione del PCI. Bruno Ferrari, di Civitanova Alta.
Abbiamo portato migliaia di persone paganti ai concerti di Gianni Morandi e dell’orchestra romagnola Casadei, alle feste che si sono tenute nel vecchio campo sportivo, organizzato veglioni pieni di partecipanti al teatro A.Caro con orchestre quali quella di Leo Ceroni, cabarettista, che andava per la maggiore e in quella occasione, per via di una forte nevicata, i Vigili del Fuoco bloccarono ulteriori ingressi perché il teatro era stracolmo.
Ci inventammo anche la vendita di cartelle contenenti tre litografie acquerellate del compagno artista Pietro Capozucca, che ci furono donate gratuitamente e che abbiamo vendute al prezzo di 100 mila lire cadauna. Andò bene tanto che le 100 cartelle, avute a disposizione, non ci sono bastate e siamo così ricorsi alla vendita dello stesso artista di cartoline acquerellate su carta patinata, al prezzo di 10 mila lire ciascuna. Il perché di tanto successo sta nel fatto che la sede non era stata concepita soltanto come Casa del Popolo, terminologia che indicava sede politica e ricreativa del PCI, ma una struttura che la cittadinanza poteva farne uso, senza nessuna condizione, dietro formale richiesta. Non era esclusa a nessuna forza politica, sociale ricreativa, sportiva, dell’arco democratico istituzionale.
Nel tempo questa scelta è stata rispettata e un locale è restato in uso del PD. Rimetterla in moto significa ridarle dignità e riconoscenza a quanti con grande impegno e sacrificio economico l’hanno realizzata. Tanto dovevo per la verità storica”.
Riteniamo che tutto il PD cittadino debba esprimere il plauso a quanti, come Moschettoni, hanno saputo creare a quei tempi quella struttura, ricorrendo a tanto impegno e sacrificio e il restauro realizzato recentemente, rappresenta il più vivo riconoscimento a quanto è stato fatto anche attraverso l’impegno della dirigenza locale del PD di garantire alla sede i connotati di luogo di incontro per e con la cittadinanza.
Riguardo al pittore Capozucca, scomparso nel 2000, all’età di 54, anni rimane indelebile il ricordo nel grande pannello, dal titolo: “Caro Enrico”, che figura nella sede del PD, in via Mameli, realizzato da Capozucca nel 1986 nel ricordo della morte di Enrico Berlinguer, avvenuta nel 1984.
Nella foto: un momento dell’inaugurazione della Sede di sabato 3 febbraio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *