CIVITANOVA ABBRACCIA IL JAZZ

Foto di Massimo Bonifazi

Foto di Massimo Bonifazi

C’è un allure particolare intorno alla sua figura dall’aspetto burbero, inutilmente nascosto sotto un cappellino che non abbandona mai. Due stecche che sono proseguimento naturale delle braccia e che, o strapazzano e o accarezzano la batteria, producono sempre sonorità dalla tecnica perfetta. Roberto Gatto, considerato uno dei migliori batteristi della scena europea, con Stefano Senni al contrabbasso e Stefano Bedetti al sassofono, è perno di un inedito trio che si è esibito per la prima volta in assoluto in un Teatro Cecchetti colmo di appassionati per la chiusura in grande stile della rassegna Cecchetti in Jazz.
Un concerto bellissimo con molti brani tradizionali rivisitati con grande modernità dai tre musicisti che si sono radunati per volontà di Stefano Bedetti che ha trascorso diversi anni in America e lì ha sperimentato la dimensione musicale del trio senza pianoforte. Tornato in Italia ha chiamato intorno a se il meglio della scena jazz per ricreare quel clima particolare e unico.
È sempre difficile raccontare un concerto, l’atmosfera calda non solo della musica, la sintonia, il divertimento, l’empatia che si crea in questi rari momenti tra i musicisti e tra i musicisti e il pubblico. E’ qualcosa di impalpabile, una esperienza che va vissuta.
Meglio quindi lasciare qui lo spazio alle parole dei protagonisti che prima del bis si sono lasciati intervistare dalla Presidente dei Teatri Rosetta Martellini. Soddisfatto Bedetti per la riuscita del concerto che gli ha fatto riassaporare l’atmosfera americana dove è molto più facile poter avere l’occasione di suonare con grandissimi musicisti, anche se ha sottolineato che le location che l’Italia offre per la musica sono irraggiungibili in America.
Roberto Gatto che ricordiamo è titolare della cattedra di batteria jazz al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, si è soffermato sull’importanza di dedicare molto tempo all’ascolto della musica per migliorare la propria sensibilità e la capacità di improvvisazione che ricorre con molta frequenza nel jazz.
Stefano Senni lo avevamo visto maneggiare un Iphone durante il concerto, suscitando molta ilarità tra il pubblico, ha ricordato quanto la tecnologia e le nuove applicazioni possano essere un supporto utile per i musicisti.
Ringraziamenti a tutti gli sponsor e i collaboratori da parte dei due direttori artistici della rassegna Gianluca Diomedi e Luca Scagnetti e saluto conclusivo da parte dell’Assessore alla Cultura Giulio Silenzi che ha espresso soddisfazione per la grande partecipazione di pubblico e ha dato qualche piccola anticipazione dell’estate musicale civitanovese che vedrà il 6 luglio il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio all’area portuale e il 3 agosto la Banda Bardò in Piazza XX Settembre.
Un arrivederci a tutti per Cecchetti in Jazz 2015.

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