CIVITABEERFEST: ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI, DELIBERA ILLEGITTIMA, SPRECO DI DENARO

“Questa Giunta stupisce sempre di più per gli atti illegittimi che fa con l’avallo dei Dirigenti e del Segretario Comunale che traggono la loro forza dal fatto che non è pensabile ricorrere al Tar per ogni atto. Altrimenti farebbero tutti la fine della delibera sulla composizione della giunta.” A puntare il dito contro l’operato dell’amministrazione Ciarapica, è il capogruppo del Pd in Consiglio Comunale Giulio Silenzi che in una nota stampa scrive:”Nel merito, quest’anno abbiamo assistito ad una esplosione di sagre e di feste della birra, organizzate da privati negli spazi centrali del Varco sul mare e del Lido, che hanno abbassato la qualità degli eventi proposti in centro e, cosa più grave e non legittima, sono state finanziate anche con i soldi dei cittadini. Tutte clientele, ovvero marchette, destinate ad alcuni e non ad altri senza nessun avviso pubblico ma solamente sulla base della conoscenza e del tornaconto elettorale dell’assessore di turno. La delibera n.329 del 22 agosto 2018, fatta appositamente il giorno prima della festa della birra – il Civitabeerfest nei giorni 23-24-25-26 agosto al Varco a mare – è scandalosa in quanto la giunta delibera lo svolgimento del Civitabeerfest in collaborazione con la ditta De Angelis, pertanto è il Comune che organizza la festa in collaborazione con il privato. Nella delibera viene precisato che i rapporti con la ditta specializzata vengono instaurati in quanto si possono stipulare contratti di sponsorizzazione che sono vietati agli enti locali cioè i Comuni non possono sponsorizzare proprio nulla. Si parla poi, di un fantomatico patrocinio turistico e commerciale che non esiste nel regolamento, nemmeno nello Statuto e non è previsto dalle leggi italiane, quindi inventato alla bisogna. Ed inoltre, la giunta comunale non può deliberare sulla gestione, pertanto un atto di questo genere non è legittimo. E’ molto generico il rapporto con la ditta, a tal proposito sarebbe interessante leggere, se esistente, il contratto stipulato tra il Comune e il privato. Inoltre, come si fa a spendere soldi del Comune per pagare l’energia elettrica e l’acqua della festa della birra? Utilizzare gli operai e le strutture del Comune per allestire (palco e altre strutture) la festa della birra? Si legge che è un rapporto, addirittura, regolato a prestazioni corrispettive, ma dov’è il vantaggio per il Comune derivante da una iniziativa organizzata al solo scopo di lucro, visto che tutto era a pagamento (con prezzi anche alti). Nella delibera questo viene del tutto omesso: che si trattava cioè di una attività commerciale a scopo di lucro a favore di una ditta privata. E come tutte le feste delle birre, se uno le vuole organizzare è necessario che paghi le spese e corra il rischio di impresa, non utilizzando i soldi dei cittadini. Solo in questo anno abbiamo visto situazioni analoghe, addirittura con l’elargizione di contributi. Avevamo detto – conclude Silenzi – che situazioni come queste dovevano essere segnalate alla Corte dei Conti, ma procedono pensando di avere una sorta di impunità.”

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