CITT@VERDE, L’IDV DI FAVIA SI SCHIERA CON CHI A CIVITANOVA VUOLE CEMENTIFICARE

ceccottiDa Citt@verde riceviamo e pubblichiamo:

Che il territorio civitanovese sia da tanto tempo sotto scacco per la pressione a continuare la sua cementificazione era risaputo. Le varianti, variantine, accordi di programma, oneri di costruzione light sono da anni il fil rouge che contraddistingue il centrodestra civitanovese tanto da far diventare il nostro territorio uno dei più cementificati e urbanizzati della Regione Marche”. Ancora una volta Citt@verde interviene sul discorso della Ceccotti stavolta puntando il dito contro l’Idv di Favia ripercorrendo le fasi della vicenda. “Per massimizzare lo sfruttamento delle aree da edificare il centro destra non si è risparmiato e ne sono la testimonianza l’approvazione supina del PRG Secchi, il recepimento di quasi mille “osservazioni”, la precedente trasposizione dei vincoli e prescrizioni del PAI e PPAR sul PRG che hanno stravolto e reso indifeso il territorio. Insomma una delle ultime aree tanto care alla rendita fondiaria ma anche ai “poteri forti” l’area ex Ceccotti. Un’area strategica per la città in parte già cementificata grazie alla “riduzione dei vincoli di tutela da esondazione dal Torrente Castellaro. Un’area che è alla ribalta solo grazie ad una legittima iniziativa della proprietà che negli anni 80 commissionò un parere legale che indicava la legittimità di realizzare 108.000 mc di edificato a fronte di un parere del CUR (comitato regionale urbanistico) che indicava la quota del 25% dell’area come edificabilità privata. Un successivo parere legale commissionato dall’allora amministrazione comunale che indicava in quell’area una edificazione di circa in circa 105.000 mc. La domanda a cui anche un laureando in Giurisprudenza saprebbe rispondere è che pareri legnon fanno giurisprudenza . Il diritto ad edificare è tutto da dimostrare. A oggi non è dimostrato che nell’area ex Ceccotti si può tranquillamente edificare. Tanto è vero che la Giunta la maggioranza (?) e l’assessore Perugini propongono l’ennesima variante al al PRG ad iniziativa pubblica per dotare l’area di un Piano Norma e norme tecniche di attuazione. Ora la vicenda del governo cittadino si fa kafchiana. L’IDV afferma che vigilerà affinché le prescrizioni della Soprintendenza Regionale siano rispettate. Traduzione dal politichese: in quell’area si potrebbero costruire, rispettando vincoli e distanze, quasi 100.000mc cubi così come vorrebbero il centrodestra e Perugini dell’UDC. Così con un decreto anconetano viene spazzata via una riflessione critica sull’uso di quell’area strategica, le questioni dell’esondazioni a modello variabile, le battaglie e le proposte del centro sinistra come indecisioni incapaci di proposta.
Ma dove stavano fino a ieri questi dirigenti dell’IDV quanto il territorio, l’assetto idrogeologico, il PPAR, il PAI venivano piegati alla cementificazione? Lo sanno questi dirigenti dell’IDV che il 32% del territorio edificato e edificabile delle Marche è in zone a rischio idrogeologico e che parte di quell’area è stata edificata solo grazie alla riduzione dei vincoli idrogeologici? L’IDV rincara la dose proponendo un Referendum sul cavalcavia sapendo che in ballo non c’è solo quel mostro oggi imbellettato ma due aree Leader una delle quali si mangerà quasi 20 ettari di terreno agricolo a Piane di Chienti in pieno Sito di Interesse Nazionale del Basso bacino del Fiume Chienti?

Morale della favola? L’IDV si schiera di fatto con chi vuole continuare a cementificare il nostro territorio”

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