Si è tenuta ieri la prima serata di incontri del festival CitaNo alla Droga, un contenitore di quattro giorni in cui discutere, e riflettere, insieme alla cittadinanza, in merito al problema dell’abuso e dipendenza dalle sostanze, tematiche molto sentite nel territorio. La serata di ieri vedeva protagonisti gli adulti, in veste di genitori, insegnanti, ed educatori; coloro che per primi si trovano a relazionarsi con il delicato mondo degli adolescenti, e con la problematica, spesso devastante, della diffusione delle sostanze stupefacenti tra i giovani. L’incontro si è svolto presso Piazza Conchiglia, grazie alla puntuale organizzazione del dott. Andrea Foglia, promotore dell’evento, e delle associazioni Ema – Pesciolino Rosso, Veder crescere con il dialogo, e Sentinelle del mattino di Civitanova Alta. Tra i patrocinanti dell’evento, un doveroso ringraziamento va all’Assessorato ai Servizi Sociali di Civitanova Marche, nella figura di Yuri Rosati, da tempo impegnato nell’organizzazione e nella promozione del festival, ed al Dipartimento di Scienze della Formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Università di Macerata, che ha fatto sentire la sua voce grazie alla dott.ssa Alessandra Fermani, docente di Psicologia Sociale presso la suddetta Università. Un incontro importante, che ha affrontato tematiche delicate, grazie anche agli interventi dei due relatori, il dott. Mario de Rosa, direttore del Ser.d. di Civitanova Marche, e della dott.ssa Valentina Cicalese, psicologa e psicoterapeuta. Organizzatrice e moderatrice della serata, è stata la dott.ssa Giulia Cesetti, psicologa, da tempo attenta al tema della prevenzione. Sulla pedana si sono susseguiti gli interventi dei tre professionisti, che hanno affrontato l’argomento di discussione secondo prospettive diverse, con il risultato di fornire un quadro chiaro e preciso del fenomeno, scevro da tecnicismi, ma ricco di spunti di riflessione e condivisione. La dott.ssa Fermani, nella sua copertina iniziale, ha affrontato la tematica della prevenzione, sottolineando l’importanza di restituire, fin dall’infanzia, una dimensione di gioco e semplicità al bambino, dimensione che troppo spesso si perde nella società moderna, tendente sempre più alla performance ed al successo. In seguito, il primo relatore, il dott. De Rosa, ha avuto modo di esporre il problema della dipendenza, analizzandone i cambiamenti nel tempo e nella società, e di come le sostanze stupefacenti siano diventate, da fenomeno “di nicchia” ed oggetto di esclusione sociale, a vero e proprio trend, bene di consumo e veicolo di socializzazione. Interessante il suo approfondimento rispetto ai mutamenti di carattere della famiglia e della collettività, passate da “società edipica”, in cui l’educazione del bambino era fondata quasi esclusivamente su aspetti normativi e di regolamentazione del comportamento, a “società narcisistica”, in cui il fine a cui tendere sembra essere esclusivamente il riconoscimento del proprio valore, spesso attraverso l’estetica ed il possesso, la rappresentazione di sé. Alla dott.ssa Cicalese è stato invece affidato il compito di sottolineare i fattori di rischio e prevenzione rispetto alle condotte devianti, focalizzando l’attenzione verso i fattori modificabili. Nel suo intervento, è stato dato grande risalto alla famiglia come primo strumento di prevenzione, provando a stabilire una sorta di “prontuario” dei comportamenti desiderabili per poter costruire un clima familiare sano, in cui il dialogo, il rispetto delle regole, e l’empatia, fossero gli ingredienti principali. Infine, a chiusura dei lavori, Giampietro Ghidini, fondatore dell’associazione Ema – Pesciolino Rosso, ha brevemente raccontato la sua esperienza di padre di una delle tante vittime degli stupefacenti, con un “post” centrato sull’importanza dell’ascolto. Grande la partecipazione del pubblico, che non si è limitato a gremire la piazza, ma si è mostrato molto interessato agli argomenti, ponendo domande alla fine di ogni intervento, chiedendo ai professionisti in pedana suggerimenti pratici nel rapporto genitori-figli, e sottolineando l’importanza di agire di concerto, genitori, istituzioni scolastiche, educatori, al fine di garantire agli adolescenti un ambiente coerente, sicuro, e sano, in cui crescere. Il successo dell’incontro, la preparazione dei professionisti, l’interesse dei cittadini, hanno reso auspicabile una replica del festival negli anni a venire, speranza espressa anche dall’assessore Rosati, e condivisa da tutti i partecipanti e gli organizzatori.
CitaNo ALLA DROGA, QUATTRO GIORNATE PER DISCUTERE E RIFLETTERE
