CIARAPICA, PROMESSE MANCATE PER CONTRASTARE LA MOVIDA MOLESTA

“L’ennesimo caso avvenuto fuori dalla famigerata discoteca Donoma nella notte tra sabato e domenica, a poche settimane dal precedente che ha indotto il questore Pignataro alla sospensione della licenza del locale in questione, è il segno di una completa mancanza di programmazione preventiva e controllo della sicurezza da parte dell’amministrazione.” A scriverlo sulla sua pagina Facebook è Alessandro Mazzaferro più volte protagonista di crociate per contrastare la movida molesta.
“Stiamo parlando di una questione annosa e dibattuta più volte, quella della Movida Molesta, utilizzata purtroppo ai soli fini propagandistici ed elettorali.
Infatti – scrive Mazzaferro – a pochi mesi dall’insediamento della giunta Ciarapica, dopo pomposi proclami con tanto di foto e sopralluoghi nei luoghi clou della vita notturna, sia il sindaco che l’assessore Cognigni, non solo non si sono più visti e sentiti, ma hanno completamente eliminato le soluzioni correttive per mitigare sia gli estremi disagi dei residenti che gli atti vandalici. Seppur parziali e non risolutivi, gli interventi specifici nell’area di via Mazzini, dell’amministrazione ottenuti con fatica dopo ripetuti confronti tra i residenti, l’ex sindaco Corvatta e l’ex comandante Vignoni, sono stati in parte confermati all’inizio della stagione invernale 2017/2018 dall’attuale giunta per poi gradualmente cancellarli. Infatti attualmente nei giorni di apertura della discoteca non ci sono vigili in servizio (24:00-06:00), nessun vigilantes e quindi le transenne, a chiusura delle ZTL, vengono autogestite a proprio piacere dai buttafuori, tra l’altro privi di autorità su suolo pubblico.
In generale la situazione rispetto a qualche tempo fa non è affatto cambiata, come vorrebbe far credere Ciarapica e nessun rimedio promesso alla Movida Molesta è stato adottato da questa amministrazione. Ciò che più colpisce è che per l’inadempienza di chi deve garantire l’ordine pubblico a rimetterci sono sia i residenti, a cui è violato il diritto alla quiete e sempre più divorati dal senso di insicurezza, sia i gestori degli stessi locali, che vengono delegittimati proprio da coloro che rilasciano le autorizzazioni alla loro attività.”

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