Invece dell’attivazione del servizio di trasporto scolastico a domanda individuale, la mamma di un’allieva disabile che frequenta un istituto superiore della provincia di Pesaro-Urbino si era vista riconoscere dal Comune di residenza un contributo economico, che non risolveva la sua difficoltà principale, quella di accompagnare la figlia a scuola. E così la donna ha presentato ricorso al Tar, che ha pronunciato una sentenza per l’annullamento della delibera di giunta con cui un piccolo Comune della provincia aveva previsto il contributo al posto del servizio. Oltre a condannare il Comune ad attivare il servizio pubblico a domanda individuale, il Tar ha fissato la data per la trattazione della domanda risarcitoria.