CHIEDE ACQUA PER IL RADIATORE E GLI RUBA IL BORSELLO, ARRESTATO DAI CARABINIERI

Viene chiamata in gergo la “truffa dell’acqua nel radiatore”: bussano alla porta, chiedono di poter riempire la tanica d’acqua  perché raccontano di avere il radiatore dell’auto in ebollizione e, approfittando di un momento di distrazione del proprietario di casa che acconsente all’accesso, commettono un furto.
E ieri sera una scena simile si è proposta agli addetti di un cantiere edile  di Porto Recanati: si è presentato all’imbrunire un uomo e ha chiesto di poter entrare nel cantiere con la sua auto perché doveva riempire una tanica d’acqua per il radiatore in ebollizione. Ha oltrepassato la cancellata e, approfittando del momento di distrazione dei dipendenti, ha sottratto un borsello dall’auto di un addetto. Ma non è filato tutto liscio. Il malcapitato si è accorto che gli mancava il borsello sul sedile ed ha chiamato i carabinieri. In pochi istanti è sopraggiunta la pattuglia della Stazione di Porto Recanati che ha fermato l’autore del furto. Nel borsello c’era denaro, un carnet di assegni ed effetti personali. L’uomo, M.S. 52 enne marocchino di Casablanca, abitante  a Recanati, è stato tratto in arresto per il reato di furto in flagranza. Trattenuto per tutta la notte nelle camere di sicurezza dell’Arma (nella foto la nuova Caserma dei Carabinieri di Viale Europa a Porto Recanati), stamane è stato sottoposto a udienza di convalida, regolarmente effettuata nelle aule di giustizia del Tribunale di Macerata. È stato immediatamente proposto per l’applicazione del foglio di via da Porto recanati.

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