Carissimi compulsivi,
forse vi è sfuggita la data dal calendario, forse non avete ancora cambiato mese e la prima data è rimasta nascosta dall’ultima, o devo pensare che avete un calendario particolare che non segna le feste nazionali? Quello appena trascorso era il primo maggio, la festa del lavoro, si festeggia da una vita!
Da sempre si fanno dei picnic all’aria aperta, si organizza la gita fuoriporta, si tagliano ciauscoli e pane fresco, fava, pecorino e si innaffiano con del buon vino rosso, si sta sotto il sole a godere del primo calore di metà primavera. È vero la mattinata di ieri era un po’ tenebrosa e il sole ci ha fatto credere di essere emigrato, ma poi è tornato in patria e Civitanova si è accesa: tanta musica sul lungomare, ce n’era veramente per tutti i gusti, di ogni genere, avreste sicuramente trovato quello che vi avrebbe fatto cantare o fare due salti in libertà, fino a tardi e in spensieratezza. Arrivando avreste anche trovato in piazza una mostra di foto che racconta un po’ della nostra città, di una fabbrica dove forse hanno lavorato i vostri babbi, mamme o i vostri nonni, magari avreste riconosciuto qualcuno, è sempre un gioco divertente. Era giusto ricordarli almeno nel giorno della festa del lavoro, raccontano quanto siamo cambiati. E poi c’era un mare di un azzurro raro, avreste proprio dovuto vederlo.
Peccato. Avete preferito fare il picnic tra una vetrina e l’altra, sotto una luce artificiale, in uno spazio ritoccato da chirurgie architettoniche che fortuna vostra avete trovato aperto. Con commesse e commessi sorridenti a vostra disposizione, con tutta la mercanzia in bella mostra, proprio quella di cui ieri non potevate fare a meno. Ampio parcheggio, che comodità!
Siete il primo pensiero dei gestori, godono a coccolarvi, anche a scapito di quei lavoratori che di questi tempi si devono accontentare di averlo un lavoro, seppure precario, pagato male e che ti costringe a dividerti dalle persone a cui vuoi bene proprio nei giorni in cui potresti star loro vicino. Magari loro avrebbero preferito stare al sole, vedere il mare e ripetersi “Lavorare, lavorare, lavorare, preferisco il rumore del mare”. Ma voi rassicuratevi, rimanete il primo pensiero.
Mi raccomando i prossimi acquisti programmateli nel giorno di Natale, sarà un ulteriore passo avanti della nostra società, anche se gli studiosi sostengono che chi consuma meno sia “fatalmente più felice”. Provare per credere!
Con affetto la vostra
Viola Speranza