CECCHETTI, “PER MARIA PIA HA VINTO IL CUORE “RUSTICO” MA SINCERO DI CIVITANOVA”

image129Cosa posso dire, solamente SONO COMMOSSA. Civitanova ha dato una risposta generosa all’appello lanciato. Molte persone: donne, uomini, ragazzi, cittadini di altre etnie che si sentono parte del tessuto sociale. Non credevo che venisse così tanta gente, ci speravo certo, ma non ci avrei scommesso. Il periodo nerissimo, le preoccupazioni di ognuno, la fatica quotidiana, la disaffezione alla partecipazione: tanti fattori “contro” la riuscita di questa iniziativa. Invece ha vinto il cuore, il cuore “rustico” ma sincero e maturo di Civitanova. Persone serie, commosse, che hanno voluto testimoniare in modo chiaro che la città è contro la violenza, che si deve superare la logica della prevaricazione, dell’immaturità, dell’egoismo. Ho pianto abbracciando i figli e i parenti di Maria Pia, ho pianto quando da loro è venuto l’appello a proteggere le donne e i più deboli nel nostro Paese. Le parole dei figli sono state semplici: “siamo qui, sperando che quello che è successo a nostra madre non accada ad altre.” Poi, con le candele accese siamo partiti e i figli hanno voluto fare il percorso che la madre faceva tutti i giorni, quello della sua quotidianità: casa, bar della colazione, mercato ittico, piazza. Quando il percorso si è concluso, un lungo applauso e l’affetto di tutti che veniva espresso con grande partecipazione. Tutto qui, ma è stato tantissimo. Grazie a tutti quelli che erano lì, grazie alle donne che hanno contribuito, che ci hanno creduto. Grazie a Tiziana Streppa, a Laura Ferramondo, a Mirella Franco, a Moira Giusepponi, a tutte quelle che hanno fatto il passa parola, che hanno portato le candele, che hanno parlato tra loro, che hanno pianto. Grazie agli uomini presenti, così tanti, così gentili. La violenza si argina in questo modo, ritrovandosi, parlando, dando un esempio. Vorrei concludere con le parole di Lucia Annibali, la ragazza di Urbino sfregiata con l’acido che ha subito decine di operazioni e oggi compie 36 anni:”L’acido non può sfigurare il cuore”. Se si mette il cuore davanti si può sperare ancora.
Vorrei sottolineare che questa iniziativa, pur avallata dalle Istituzioni comunali, è partita dal basso, da un tam-tam in rete che ho cominciato 3 ore dopo il delitto. Tante amiche e donne della città hanno risposto con passione e spirito di collaborazione. Ho specificato, non per polemica, ma perchè non sia svalutata la volontà delle donne e degli uomini civitanovesi che hanno voluto dare un segnale forte contro la violenza, di genere e assoluta. Sono certa che le stesse forze politiche, che comunque hanno dato il loro patrocinio, siano felici di aver visto una città matura camminare con loro, non dietro.

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