CAVALCAVIA: IL SINDACO MOBILI COME IL MINISTRO BRUNETTA

mobilettaIl sindaco come il ministro Brunetta, non vuol parlare con i cittadini che non condividono le sue scelte. Mobili attacca i rappresentanti del comitato No al Cavalcavia alla fine dell’assemblea pubblica organizzata a Santa Maria Apparente dove i residenti si oppongono alla realizzazione della centrale a biomassa. A fine serata alcuni membri del comitato si avvicinano a Mobili, gli chiedono di valutare anche per la zona stadio, così come a S. M. Apparente la giunta ha fatto per l’impianto a biomassa, le ragioni di impatto ambientale e le fonti di inquinamento, ma lui risponde infastidito accusandoli di essere un organismo che tutela interessi privati e non meritevole di considerazione o dialogo. La scena di svolge al termine dell’assemblea a cui esponenti del comitato No al Cavalcavia avevano deciso di partecipare “perché – spiega in una nota – è meraviglioso vedere il risveglio del senso civico in città. Abbiamo apprezzato le informazioni dei relatori sui danni che questi impianti arrecano al territorio e siamo stati felici di sentire il sindaco di Montecosaro, Cardinali, difendere la nostra terra dallo scempio speculativo e inutile delle piastre logistiche e da queste centrali a incenerimento. Ma, soprattutto, abbiamo sentito il sindaco Mobili parlare per la prima volta di valutazione di impatto ambientale, tutela della salute dalle ricadute delle polveri sottili. Così come, per la prima volta, il nostro primo cittadino ha parlato di diritto alla tutela della proprietà provata, che verrebbe inesorabilmente svalutata dalla vicinanza di siffatta centrale, del diritto al principio di precauzione e diritto di concertazione. Purtroppo però, quando a fine incontro i rappresentanti del comitato No al Cavalcavia si sono avvicinati al sindaco, facendo presente che i principi validi per S. M. Apparente sono veri anche per chi vive nella zona sud, che dovrà subire un viadotto di devastante impatto e portatore di ulteriore inquinamento da Pm10 e metalli pesanti, si sono sentiti rispondere che tutelano individualmente e come gruppo dei meri interessi privati e dunque non meritevoli di considerazione o dialogo su opere alternative al viadotto. Siamo sbalorditi! Nostro compito, ancor più alla luce di questa ottusa e parziale visione amministrativa, sarà dire la verità a Civitanova sull’inutile, grave e dannosa scelleratezza di questo viadotto assolutamente improprio a risolvere il problema del traffico e della sicurezza. Ci impegneremo con tutte le nostre forze per una informazione capillare della città, per potere prevenire uno sfregio urbanistico e ambientale. Abbiamo lanciato una proposta di coordinamento delle associazioni dei cittadini per tutelarci vicendevolmente e organizzarci sul territorio comunale e regionale”.

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