CARTACANTA SALUTA CON LA SOLIDARIETÀ

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Si fondono e dialogano le manifestazioni civitanovesi, condividono intenti e spazi come per la serata di sabato 1 novembre al Teatro Annibal Caro, dove è andato in scena uno spettacolo che è anch’esso una fusione di affinità elettive tra le parole di Wu Ming 2 e i suoni de La Contradamerla: “Surgelati”, che ha fatto incontrare Cartacanta e Civitanova Solidale.
Gli artisti hanno voluto dedicare la serata alla resistenza che si sta portando avanti a Kobane, la città curda nello stato della Siria, assediata dall’Isis e la vicenda che lo spettacolo, strutturato più che come un reading, come un concept album, sviluppa, è incentrata su un ragazzo che si risveglia in una stanza d’ospedale dopo essere stato ritrovato in stato di assideramento in fondo a un camion frigorifero, su cui ha attraversato il mare e varcato clandestinamente una frontiera.
“Rido. Giusto per vedere se cambio espressione. Sento i muscoli muoversi, rispondere agli ordini del cervello. Ma lo specchio sopra il lavandino mi restituisce la stessa immagine fissa. Fissa. Come se fossi surgelato.” La condizione di fissità che racconta lo spettacolo non è solo fisica ma diventa simbolica, rappresenta l’annullamento della propria identità per trasformarsi soltanto in “straniero”.
Una commistione dialogante e potente tra musica e testo a cui i musicisti de La Contradamerla, gruppo composto da marchigiani e salentini con 15 anni di storia musicale alle spalle, non sono nuovi: sempre insieme a Wu Ming 2 nel 2011 hanno realizzato “Altai in reading” tratto dal romanzo del collettivo di scrittori bolognesi Wu Ming.
“Surgelati” è il frutto della loro nuova collaborazione, un melting pot per dieci mani.
Mentre Cartacanta domenica 2 novembre ha chiuso i battenti, Civitanova Solidale, la rassegna che si articola tra spettacoli, incontri e concerti organizzata dal Comune di Civitanova Marche, Assessorato ai Servizi Sociali, proseguirà giovedì 6 novembre al Teatro Cecchetti con lo spettacolo teatrale “Caro Dottor Cronin” tratto dal libro di Ubaldo Sagripanti per la regia di Peppe Barbera.

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