Da Paola Giorgi, vicepresidente assemblea legislativa delle Marche riceviamo e pubblichiamo:
Capponi, dai suoi bruttissimi manifesti elettorali, ci indica con il dito con il suo solito fare arrogante e, spavaldo, ammicca al grido di “la ripresa ci accomuna” e ci propina una bella sfilata di ministri del governo di destra nazionale, che nulla hanno a che spartire con la ripresa e che tanto meno possono essere accomunati ai cittadini maceratesi e marchigiani beffati ed ignorati dal governo nazionale che invece di aiutare la Regione Marche, colpita dall’alluvione, invia missive per chiedere se, per far fronte ai 450 milioni di euro dei danni si è già provveduto, come indicato dal Decreto Milleproroghe, ad aumentare le tasse ai cittadini. Prosegue poi nel citare un suo modello Macerata e nell’agitare l’odio verso il capoluogo parlando a sproposito di modello Ancona per indicare l’ente Regione del Presidente Spacca: a parte il fatto che il modello Marche impersonato dal centrosinistra regionale che vogliamo portare in una provincia virtuosa e in linea con questo modello come Macerata, ci è invidiato da tutti mentre il modello Capponi è unanimemente riconosciuto come un fallimento, Capponi, chiaramente, promuove un modello ispirato al disastroso governo nazionale e non ha argomenti per contrapporsi ad un modello regionale attivo, concreto, solidale. Ma del resto Capponi, collaudato Berluschino di provincia, con le favole se la cava bene. Basti ricordare la vicenda, di grande attualità, della discarica di Cingoli: una campagna elettorale, la sua precedente, basata sulla promessa che mai la discarica di appoggio al COSMARI avrebbe avuto ubicazione nella Terrazza delle Marche. Un anno e mezzo di mandato trascorso a fare la caccia al tesoro sui fantomatici nuovi siti di discarica che Capponi avrebbe individuato, ma di fatto inesistenti, con il drammatico risultato di aver fortemente aggravato l’emergenza rifiuti iniziata con Silenzi e, per la verità, affrontata con incertezza. Farà meglio Pettinari che dovrà affrontare una realtà ora cronicizzata per colpa di Capponi, con i cittadini gravati da una tarsu sempre più alta ed il rischio, elevato, che la risoluzione tardiva, precaria e solo tampone di Cingoli possa dare luogo a più ferite del territorio. No, caro Capponi, non ci accomuna un bel niente, non ci accomuna la sua distanza dai problemi della gente e delle nostre imprese, non ci accomuna il suo non concertare, non ci accomuna la sua passione per l’ inceneritore, non ci accomuna la sua volonta’ di creare una guerriglia tra Università, solo per “contrastare Ancona”, come ha avuto occasione di dire in un pubblico incontro, mettendo in difficoltà, con la sua miopia politica, la realizzazione di un vero modello di Università federate, auspicato anche dai nostri rettori.
Con Capponi avremmo il governo non solidale e tassaiolo che sta bloccando la ricostruzione post-alluvione.