CAOS PER LA SCELTA DEI GRANDI ELETTORI: ALLA FINE PASSANO SPACCA, SOLAZZI E BUGARO

elelzione-presidente-repubblica1Dopo la Toscana anche nelle Marche la scelta dei grandi elettori che parteciperanno al voto per il Quirinale ha suscitato malumori. Se alla fine la regione di Dante ha optato per il governatore Rossi, il presidente del consiglio regionale e il leader dell’opposizione, la terra del picchio stamane è andata in confusione tanto che solo dopo le diciassette, in seguito a riunioni fiume tra esponenti di maggioranza da un lato e quelli di opposizione dall’altro si è giunti ad un risultato. Il casus belli è nato ancora una volta all’interno del Pd che si sta mostrando sempre più frazionato con le due anime pesaresi (Ucchielli-Solazzi) che di fatto sono andate allo scontro. Nella riunione del gruppo era stato deciso che i due grandi elettori sarebbero stati il governatore Spacca ed il capogruppo Mirko Ricci contravvenendo alla consuetudine che fosse il presidente dell’Assemblea. Il motivo della scelta veniva giustificato con il fatto che Solazzi non appartiene più al Pd, ma al gruppo del governatore. Dall’altra parte Solazzi non è restato con le mani in mano e ha subito dato via ad una lunga serie di telefonate con tutti gli esponenti della maggioranza. Questa mattina prima dei lavori  arriva lo stallo, si va comunque al voto e l’assemblea sceglie Solazzi, Ricci e Bugaro. A rimetterci è quindi il governatore Spacca, ma sia Solazzi che Ricci annunciano subito la loro rinuncia. Alcuni consiglieri, che erano andati via, vengono richiamati in aula e la maggioranza convoca l’ennesima riunione della giornata per decidere il da farsi. Alla fine ritorna in pista Spacca e una donna tra la giovane consigliera Letizia Bellabarba, appena arrivata in assemblea dopo l’elezione in parlamento di Paolo Petrini,  e la consigliera Ortenzi con quest’ultima in pole position. Ma come si sa durante le votazioni può succedere di tutto e alla fine Spacca viene scelto insieme a Solazzi che praticamente passa grazie ai voti dell’opposizione. I due ed il vice presidente dell’assemblea Giacomo Bugaro sceglieranno il successore di Napolitano. Il Pd non rilascia dichiarazioni se non durante gli interventi in aula, mentre il Pdl parla di vero e proprio caos all’interno della maggioranza con pesanti ricadute per l’immagine di una regione da sempre considerata virtuosa e punto di riferimento per la sua correttezza in ambito istituzionale.

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