“E’ certamente abbastanza desolante leggere gli interventi di Silenzi -oggi la polemica sulla mancata approvazione del Progetto di Bonifica del Basso Bacino del Chienti – tesa soprattutto ad affermare la sua esistenza politica a tutti i costi anche ricorrendo a falsità o denigrazioni e attribuzioni di colpe verso il sottoscritto e i bravi funzionari della Provincia di Macerata (nella fattispecie dell’Ing. Gigli e del Dottor Addei e dei loro collaboratori)” . Così l’ex presidente della provincia Franco Capponi replica a Giulio Silenzi che in una conferenza stampa aveva ripercorso le varie tappe sottolineando come fosse “un fatto incomprensibile che da un progetto di 3 milioni e 600 mila euro si sia passati a 10 milioni ed è inimmaginabile che questo sia avvenuto senza l’assenso dell’allora presidente della provincia Capponi. Aumenti dei costi che hanno determinato lo stop del Ministero.” Per Capponi il Progetto di Bonifica in questione ha subito un grave ritardo rispetto ai tempi previsti nell’Accordo di Programma siglato con il Ministero dell’ambiente soprattutto perché le indicazioni temporali ivi indicate dalla Giunta Silenzi erano fasulle in quanto era previsto il reperimento immediato di risorse con il ricorso ai fondi dell’unione Europea (adesione al Bando regionale di attuazione dell’Asse V del POR FESR 2007-2013), prevedendo l’integrazione degli interventi per il Basso Bacino del Chienti con investimenti di recupero e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale proposti dai comuni di Monte San Giusto, Montegranaro e, parzialmente Morrovalle. Infatti l’intervento era denominato: ”Rivitalizzazione del basso Chienti”. Le risorse che dovevano venire dalla Regione invece di essere già presenti al momento della sottoscrizione dell’accordo di programma (data stressata da Silenzi proprio perché in vista c’erano le elezioni che poi ha perso del 2009) sono state assegnate più di un anno dopo dal previsto. Sino ad allora quindi non si e’ potuto adempiere a quanto prescritto nell’accordo e cioè la predisposizione del progetto definitivo. Gli Uffici hanno poi provveduto alla pubblicazione del Bando e all’individuazione della società progettista e tutto questo con la massima trasparenza e cioè con regolare Bando di Progettazione. Il quadro generale degli interventi comprendeva la messa in sicurezza complessiva per il SIN, mediante interventi che impediscano la dispersione della contaminazione attraverso le falde; la realizzazione di un sistema per la gestione sicura ed integrata delle acque di falda contaminate emunte e/o drenate dal sistema di messa in sicurezza di cui sopra; la caratterizzazione dei terreni, delle falde e dei corpi idrici superficiali interni al SIN; l’individuazione delle migliori tecnologie di bonifica disponibili a costi sostenibili, preferibilmente tra quelle basate su trattamenti in situ, privilegiando quelli biologici e minimizzando la rimozione e lo smaltimento di suoli contaminati; la progettazione e la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza e di bonifica; la realizzazione di un sistema di monitoraggio e di controllo dell’attuazione e dell’efficacia degli interventi (assetto piezometrico, cedimenti/innalzamenti, qualità acque di falda, qualità acque e sedimenti corpi idrici superficiali); l’intervento sostitutivo, qualora necessario, in caso di mancato intervento dei soggetti obbligati per assicurare la messa in sicurezza e bonifica delle falde comprese nel SIN. Tutto questo -scrive ancora Capponi- è quello che è stato realizzato dall’amministrazione che ho avuto l’onore di guidare. Quindi è avvenuto l’inverosimile Commissariamento dell’Ente Provincia a causa di errori non imputabili a noi ma al sistema aberrante del funzionamento della giustizia amministrativa e come Silenzi aveva la possibilità di verificare – senza raccontare balle – gli Uffici hanno seguito l’iter per l’ affidamento della progettazione definitiva che è stato un iter abbastanza complesso, proprio per la complessità dell’intervento e dei consistenti tempi di gestione degli affidamenti. Per mia curiosità ho potuto constatare inoltre che il gruppo di progettazione che aveva vinto l’appalto vi ha rinunciato a tutto discapito dei tempi ed ora dopo la bocciatura da parte del Ministero dell’Ambiente anch’io sono raccapricciato e deluso per l’inevitabile allungamento temporale. Se una considerazione positiva può esserci comunque -oltre l’aspetto della progettazione degli interventi, che credo i nostri tecnici risolveranno – è che il Ministero con l’avvio della progettazione ha consentito a molte ditte interessate di predisporre ed essere approvate le caratterizzazioni, il che ha consentito a diverse ditte di realizzare gli interventi di ampliamento, di investimento e di messa a norma delle loro aziende. Certamente anch’io mi auguro che l’attuale presidente risolva i problemi relativi alla progettazione della bonifica e spero anche che nella logica della verità e non della disinformazione – tipica del modo di fare Politica di Silenzi – il Presidente sconfessi le dichiarazioni fatte dall’Ex Presidente della Provincia anche per il semplice fatto che Pettinari allora militava nel nostro schieramento ed era parte attiva responsabile al pari di tutta la Giunta.”