BANDIERA BLU A CIVITANOVA…DEL TRAFFICO E DELLE PM10 NE VOGLIAMO PARLARE?

bandiera-blu2011Mi chiamo M.P.L. e sono una pensionata, assidua lettrice de Il Resto del Carlino. Scrivo dopo aver letto l’intervento dell’ex Sindaco di Civitanova Marche Erminio Marinelli, sulla Bandiera Blu.
Non voglio entrare nel merito del valore della bandiera Blu perché il giudizio sulla qualità ambientale, che rende la località balneare piacevole per un soggiorno turistico, può facilmente darlo chiunque risieda a Civitanova. Vorrei invece riprendere un tema sollevato la scorsa estate (nel mese di Agosto) proprio da questa Rubrica, dove furono pubblicate diverse lettere di protesta inviate da turisti residenti sul lungomare nord. Essi lamentavano, in particolare, lo smog e l’inquinamento acustico causato dai motorini che, in questa città, girano di fatto indisturbati con le marmitte modificate. Situazione che mi sembra evidente sia rimasta immutata. A fronte dell’enorme parco circolante in città, quanti motorini o auto sono stati multati dai vigili urbani per non aver rispettato il divieto di circolazione per i mezzi inquinanti? Quanti scooter sono stati sequestrati per la marmitta modificata? Mi ha colpito il fatto che nella sua lettera l’ex Sindaco Marinelli, che mi sembra sia anche un medico, non accenni minimamente a questo, così come non parla di quella forma pericolosa di avvelenamento rappresentato dalle polveri sottili che soffocano tutti: residenti e turisti. Oggi è sabato, basta fare un giro in centro per capire di cosa sto parlando. Risiedo a Fontespina da decenni, un quartiere che in pochi anni è diventato uno dei più popolosi di Civitanova. Essendo una zona in gran parte non edificata, poteva essere l’occasione per vedere nascere e svilupparsi un quartiere residenziale moderno, funzionale, a misura d’uomo, con ad esempio corsie per le biciclette. Per capire cosa intendo: in queste settimane nel mio quartiere c’è un via vai di enormi camion rossi da cantiere perché si sta sbancando la collinetta di fianco la Pineta del Bambino, per far posto a nuovi palazzi. Proprio mentre scrivo questa lettera, una ragazza, in sella alla sua bicicletta, è finita sotto le ruote di uno di questi bestioni (in attività anche il sabato) all’incrocio tra via Doria e via Friuli.
Gentile signora Paola Pagnanelli, sto guardando la scena dal mio balcone e fa davvero impressione vedere quella bicicletta accartocciata.
Credo che la logica di “ogni filo d’erba una casa” oltre a penalizzare la qualità della vita dei cittadini, non faccia certo bene al turismo.

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