BALNEARI, PER BRUXELLES LE GARE APPALTO SONO INEVITABILI

stabilimenti-balneari-arenzano2201La Commissione europea esclude che si possano evitare le gare d’appalto previste dalla Direttiva servizi per le concessioni balneari, ma sarebbe disposta a valutare un eventuale periodo transitorio che farebbe slittare la scadenza dell’1 gennaio 2016 fissata dalla Bolkestein per le aste pubbliche.”E’ impossibile non includere questo settore nella Direttiva servizi”, ha detto oggi il capounità della DG mercato interno per la Direttiva, Martin Frohn. “Per la Commissione queste concessioni sono dei servizi, non dei beni – ha aggiunto – e anche se si volessero escludere le concessioni degli stabilimenti balneari dall’ambito della Direttiva Bolkestein, ci sono sempre i trattati che impediscono lo status quo”. Quindi,
ha sottolineato, la Commissione farebbe ricorso in base ai trattati, la Corte Ue le darebbe ragione e “non ci sarebbe più alcun margine per il negoziato”. Piuttosto, ha spiegato il funzionario nel corso di un incontro al Parlamento Ue promosso da Assobalneari-Confindustria e ospitato dall’eurodeputato Carlo Fidanza (Pdl), “converrebbe mettere a punto leggi nazionali e regionali in collaborazione la Commissione lavorando sui margini di flessibilità che prevede la Direttiva”. Da parte sua, l’esecutivo Ue sarebbe disposto a valutare la concessione di un periodo di transizione a queste aziende, anche se andrebbero esaminati i singoli casi. Da parte loro, gli europarlamentari del Pdl-Ppe Fidanza, Roberta Angelilli e Erminia Mazzoni hanno esortato oggi il governo ad agire. “I termini della questione sono ormai molto chiari – hanno dichiarato gli eurodeputati in un comunicato congiunto – e sconcerta aver appreso che nessun passo è stato fatto in questi mesi dal governo per aprire un tavolo permanente di confronto con la Commissione europea”. “Di contro – hanno proseguito – si rincorrono le voci sull’imminente varo di un decreto da parte del governo, senza che questo sia stato preventivamente confrontato, nonostante reiterate richieste, con le associazioni di categoria, con le forze politiche, con le Regioni e il sistema delle autonomie locali che in questi mesi hanno messo in campo iniziative trasversali per assicurare un quadro certo e non penalizzante alle imprese balneari”. Serve quindi “un chiarimento definitivo sull’esistenza e sui contenuti di questo testo nonché un confronto preliminare con le diverse rappresentanze”. Intanto, la vice presidente della Regione Liguria e presidente del Demanio marittimo delle regioni italiane, Marylin Fusco, ha sottolineato che la “preziosa” indicazione giunta oggi dalla DG Mercato interno “deve essere utilizzata e assorbita dal governo nel provvedimento di legge che dovrà assolutamente approvare”. Il governo “ha lasciato un margine di incertezza sul futuro di queste imprese”, ha tenuto a precisare. Più duro il presidente della provincia di Savona e rappresentante delle provincie italiane sul Demanio, Angelo Vaccarezza, secondo il quale il governo è un “assente non giustificato” nel dibattito su questo tema e, “ahimé, abbiamo la sensazione che questa battaglia la stiano facendo solo gli enti locali”: oggi si deve “impedire che il governo faccia dei passi falsi, cosa che potrebbe succedere”. Insoddisfatto anche il presidente di Assobalneari Italia, aderente a Federturismo-Confindustria, Fabrizio Licordari, che ha promosso l’incontro: “a tutt’oggi non abbiamo avuto nessuna risposta dal governo”, ha detto, constatando la chiusura della Commissione su un’eventuale deroga alla direttiva Bolkenstein. Invece, ha concluso, “abbiamo trovato apertura sul discorso del periodo transitorio, che potrebbe essere considerato se,ovviamente, il governo lo richiederà e su quelli che devono essere i criteri e la durata della concessione: Questo è l’unico spiraglio di apertura che abbiamo visto oggi da questo incontro”.

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