BALLOTTAGGIO E CONFRONTO TRA CANDIDATI: CIARAPICA SI AVVALE DELLA FACOLTÀ DI NON RISPONDERE

Ballottaggio e confronto tra candidati: Ciarapica si avvale della facoltà di non rispondere

Ciarapica che rifiuta il confronto pubblico con Paglialunga è grave, ma non sorprende. Alle soglie del ballottaggio si avvale della facoltà di non rispondere, che è un suo vizietto. E’ perfino scontata questa sua fuga, specchio di un’indole più adusa a scappare dalla responsabilità che chi si candida a sindaco dovrebbe sentire invece come naturale. Nessun vero leader si sognerebbe di schivare una faccia a faccia con l’avversario e tuttavia perché stupirsi? In sintonia con se stesso, e con il suo modo di governare, il confronto è, per Ciarapica, un inutile orpello: non una sola volta, durante i suoi cinque anni, ne ha praticato le virtù. Non si è mai confrontato con la città e nemmeno con i consiglieri della sua maggioranza quando ha preso le decisioni che hanno aperto le porte di Civitanova alle speculazioni private (porto Dubai, piano Strever, varianti commerciali), non ha istituito i comitati di quartiere né ci ha messo piede, nei quartieri, per illustrare proposte e scelte di bilancio. All’arte della fuga è ricorso pure quando i magistrati lo hanno chiamato a spiegare l’operazione Civita Park e lui si è avvalso prima della facoltà di non rispondere e poi della prescrizione dell’inchiesta.
E la fotografia del voto uscita dal primo turno gli dà un vantaggio, ha preso infatti il 45% sul 51% dei civitanovesi che sono andati a votare e che gli hanno dato meno preferenze rispetto alle percentuali delle liste.
Significa che al momento rappresenta il 23% dell’elettorato. Tutti gli altri hanno scelto candidati diversi o sono rimasti a casa e rappresentano la maggioranza. Ora è perciò il momento del confronto vero: quello tra chi sceglie la città di Ciarapica, un politico attento a tutelare pochi privati e una deregulation schiacciata sulle enclave di potere, e tra chi invece sceglie la città di Paglialunga che le ragioni dello sviluppo lega all’urgenza di interrompere il saccheggio delle casse comunali, di spezzare il filo con le clientele che hanno determinato lo sperpero di centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici, di abbassare le tasse sull’acqua e di garantire una rete di assistenza e di servizi socio sanitari in grado di raggiungere tutti.
Di Giulio Silenzi

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