BALLERINA UCCISA: I LEGALI DEGLI INDAGATI, ‘SOLO ORA CAPISCONO’

“Cominciano a rendersi conto solo ora di quello che hanno fatto”. Così il difensore di uno dei quattro indagati per l’omicidio della ballerina romena Andreea Christina Marin, 22 anni, dopo che il Gip di Macerata ha confermato la custodia cautelare in carcere per tutti e quattro: Sandro Carelli, 57 anni, ex compagno della donna e presunto mandante del delitto, maturato per rancori sentimentali e per questioni di denaro, e per gli esecutori materiali, il figlio di Carelli, Valentino, 22 anni, e i suoi amici Sebastian Capparucci e Silvio Giarmanà, di 26 anni. Tutti muti oggi davanti al giudice, dopo le ammissioni fatte al momento del fermo.   Per Valentino Carelli, un ragazzo molto problematico da quando la madre, una giovane romena, ha abbandonato la famiglia per una nuova relazione sentimentale, l’avv. Aldo Cingolani aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma il Gip Enrico Zampetti non li ha concessi. “Andrò a visitare il mio assistito in carcere – ha annunciato il legale – e poi valuterò se fare o meno istanza per una perizia sulle sue condizioni psicologiche”. La linea difensiva comune che sembra profilarsi é quella di un omicidio preterintenzionale (punibile con 10-18 anni di carcere, rispetto a una possibile condanna all’ergastolo per omicidio premeditato), una ‘spedizione punitiva’ nei confronti di Andreea Christina sfuggita di mano ai tre giovani ‘ingaggiati’ da Sandro Carelli.  Verso le 4 di venerdì 27 gennaio, i tre giovani avrebbero atteso la ragazza al rientro da l lavoro nel night ‘Play’ di Porto Recanati, nell’androne del palazzo di Porto Potenza Picena dove la ballerina abitava. Le avrebbero infilato un sacchetto di plastica in testa e malmenata con un bastone, mentre lei gridava e si dimenava. Andreea Christina è stata poi trascinata sulla spiaggia antistante il condominio, e qui finita con una sorta di mazza di cemento, che Silvio Giarmanà avrebbe divelto da una recinzione del lungomare. Una serie di colpi alla testa, che le hanno spaccato il cranio.  Solo dopo la mattanza, Sandro Carelli avrebbe raggiunto gli esecutori materiali del delitto, che gli avrebbero mostrato il cadavere semisepolto sotto una coltre di sabbia. Da lì sarebbero andati tutti a casa del pensionato, dove i carabinieri li hanno rintracciati nel giro di poche ore. Per Capparucci e Giarmanà il compenso promesso da Sandro Carelli era di 700 euro a testa, mentre a Valentino il padre non avrebbe dato nulla.  Anche Silvio Giarmanà, ha detto l’avv. Donato Attanasio, è apparso “molto provato: solo adesso comincia a rendersi conto della situazione in cui si trova”. “Frastornato” è pure Sandro Carelli, spiega l’avv. Francesca Pettinelli, rinchiuso come gli altri fra i detenuti comuni del carcere di Montacuto ad Ancona. Intanto si attende l’esito dell’autopsia della ballerina, che il dottor Antonio Tombolini depositerà entro 60 giorni.

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