“ASSESSORE COGNIGNI BASTA CON IL TUO MODO DI FARE”. I CONSIGLIERI DI LIBERAMENTE COMMENTANO LE DIMISSIONI DI PEZZOLA

“Apprendiamo dalla stampa con rammarico delle dimissioni del Consigliere Maicol Pezzola, con il quale c’è stato sempre un rapporto di collaborazione e rispetto reciproco.” Ad intervenire sono i consiglieri comunali di maggioranza di Liberamente che in una nota scrivono: “Il rammarico nasce dal fatto che anche se giovane ed alla prima esperienza politica ha svolto (Pezzola ndr) in questi mesi il suo ruolo di consigliere comunale con grande impegno ed entusiasmo partecipando sempre alle sedute del Consiglio Comunale, alle riunioni di maggioranza ed alle conferenze dei capigruppo. Un giovane dotato di sani principi e rispettoso delle regole, che aveva tanto da dare alla politica civitanovese perché intelligente ed in grado di crescere se guidato “politicamente”.”
La nota poi prosegue: “Dispiace che un consigliere eletto, e che è stato il più votato, da quanto si legge dalla stampa si sia dimesso perché messo in discussione da un Assessore, l’unico della giunta non eletto ma nominato (Cognigni ndr) che in questi quasi due anni di amministrazione non si è mai degnato di portare punti all’odg del Consiglio Comunale ed ha continuato ad operare in solitaria azione utilizzando solo i social per esaltare le sue “imprese” nella ricerca maniacale del personalismo. Infatti, scrivono, siamo venuti a conoscenza delle sue iniziative solo in maniera “postuma” senza essere minimamente coinvolti nelle sedi opportune ed in maggioranza e questo è molto grave perché ci si dimentica che i consiglieri comunali hanno il potere di chiedere la conferma o meno la fiducia agli assessori che rappresentano tutta la maggioranza. Il caso dell’illuminazione di Corso Dalmazia e di Corso Umberto I rappresenta la goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche se il vaso trabocca da tempo, non solo con il consigliere comunale dimissionario ma anche con altri consiglieri. L’assessore non è nuovo a scontri, pertanto l’auspicio è che il Sindaco possa intervenire personalmente per fare chiarezza su quanto accaduto che getta discredito sull’immagine della amministrazione comunale per il modo superficiale e personalistico di svolgere l’incarico.”

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