APERIFESTIVAL DEDICATO A JAN FABRE CON A SORPRESA CEDRIC CHARTON

image124C’è grande attesa per la prima nazionale al Teatro Annibal Caro di oggi, sabato 19 con replica domenica 20 luglio dello spettacolo di uno degli artisti più eclettici del panorama internazionale, Jan Fabre, previsto all’interno del cartellone di Civitanova Danza.
La sua ricerca creativa e il legame con l’arte figurativa sono stati al centro del quarto Aperifestival svoltosi in Biblioteca alla presenza a sorpresa del protagonista il performer francese Cedric Charron. La professoressa dell’Università di Urbino Silvia Cuppini ha evidenziato lo stretto rapporto tra l’artista, originario di Anversa, città delle Fiandre, e l’arte figurativa fiamminga da cui Fabre è stato profondamente influenzato. Una carrellata di immagini per evidenziare i punti di contatto che vanno dalla fugacità della bellezza, la presenza di elementi conturbanti, una certa incostanza, ma anche la volontà di lavorare sul processo di metamorfosi vista come tensione della materia alla trasformazione. Scopriamo che Jan Fabre nutre una profonda passione per il disegno che spesso realizza con una “bic” blu, e che non ha disdegnato di utilizzare anche il sangue.
La Cuppini ripercorre il pensiero a volte folgorante di Jan Fabre citando alcune sue riflessioni sull’arte, il teatro, l’estetica, la vita. “I miei attori e ballerini devono essere guerrieri della bellezza”.
Cedric Charron che lavora con Jan Fabre da quasi 15 anni ne rappresenta un esempio perfetto. Lo spettacolo in scena a Civitanova ci racconta che è un omaggio a suo padre e al rapporto tra padri e figli e che lo hanno scritto insieme. Tra loro c’è un rapporto artistico molto stretto, quello privilegiato da Fabre che predilige lavorare con persone a lui vicine, che possa sentire come amici e con le quali può costruire uno scambio, una sorta di partita di ping pong. Elabora l’immaginazione degli artisti con cui sta lavorando e si fa guidare verso la sua meta, usando anche gli errori che molto spesso possono essere illuminanti.
Non è facile descrivere la poetica di Jan Fabre ma forse la sintesi l’ha trovata lo stesso Charron sostenendo che viene dal tempo reale, del qui e ora.
Attends, Attends, Attends… Pour mon père in scena al Teatro Annibal Caro sabato 19 luglio alle ore 23.15, al termine della maratona di danza, e replica domenica 20 alle ore 21.30.
Il prossimo Aperifestival è lunedì 21 luglio alle 18.30 sempre in Biblioteca con Luciana Forani sul tema della salute e dell’osteopatia.

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