La prof.ssa Lucia Spagnuolo di Civitanova Marche (nella foto) e l’architetto Claudio Pantana di Macerata, sono gli unici artisti marchigiani presenti al Padiglione Tibet, ideato e curato da Ruggero Maggi, inaugurato sabato 9 maggio nella suggestiva chiesa di Santa Maria Congressi, Spazio Porto, di Venezia, in concomitanza , dunque, con la Biennale di Venezia e con l’EXPO Milano 2015. La manifestazione , che ha avuto il patrocinio del comune della città lagunare, si concluderà il prossimo due agosto, è dedicata quest’anno alle vittime del recente terremoto che ha devastato il Nepal, il Tibet, il Bangladesh e l’India, rappresenta un momento culturale che si pone l’obiettivo di far incontrare la sensibilità della cultura contemporanea occidentale con quella tibetana.
L’edizione di quest’anno, la terza a Venezia, è all’insegna dell’ombrello “…proprio del nostro fedele protettore della pioggia – dice Maggi nella presentazione – che suo malgrado è stato protagonista della rivolta degli studenti di Hong Kong, verso il governo centrale di Pechino. L’ombrello emblema di protezione e protesta, due lati della stessa medaglia, è divenuto contenitore e supporto degli interventi artistici e di video arte che hanno reso possibile una grande istallazione corale con opere dedicate al Tibet, alla sua spiritualità, ai suoi simboli e della sua marcia verso la libertà”.
“Come tutti gli artisti invitati – ci ha raccontato la Spagnuolo, dopo il breve soggiorno veneziano, concomitante con la elegante cerimonia di inaugurazione – abbiamo creato i nostri interventi su una stessa base costituita appunto dall’ombrello e ognuno ha dato la sua interpretazioni con immagini e colori, realizzando una sorta di simboli della compassione e della saggezza illimitati”.
Per chi dovesse recarsi a Venezia, possiamo aggiungere che la chiesa di Santa Marta, considerata una location ideale, si può raggiungere a piedi con una passeggiata di pochi minuti dalla stazione ferroviaria di Santa Lucia, oppure con due fermate di traghetto, sempre partendo dalla stazione e scendendo alla fermata Santa Marta. L’ingresso è libero.
AL PADIGLIONE TIBET DI VENEZIA DUE ARTISTI MARCHIGIANI
