AFFERMAZIONI MENZOGNERE. IL CONSIGLIERE REGIONALE ANNA CASINI RISPONDE ALL’ASSESSORE GUIDO CASTELLI

Non ci sta il consigliere regionale del Pd Anna Casini e a stretto giro risponde alle affermazioni fatte dall’assessore regionale Guido Castelli (due spezzoni dell’intervento di Castelli nel corso della seduta del Consiglio Regionale del 27 luglio 2021 https://youtu.be/MLa4pdcoIxA?t=28482 e https://www.youtube.com/watch?v=MLa4pdcoIxA&t=27969s).

“Questa affermazioni – dice la Casini – sono una menzogna, in primis perché mio fratello Giancarlo Casini è stato assunto in regione all’Ufficio Ricostruzione nel 1997, quindi 24 anni fa e molto prima che io scegliessi di impegnarmi nella politica attiva. In secondo luogo perché Carlo, così lo chiamano tutti, non ha mai ricoperto il ruolo di dirigente, anzi decise di non partecipare al concorsone per i dirigenti che si tenne dopo la mia elezione e nomina a vicepresidente della Giunta regionale proprio per evitare polemiche e rinunciando, di fatto alla sua carriera.”

“Altrettanto gravi – prosegue la casini – le accuse di un “sistema” architettato da me e mio fratello per danneggiarlo nel suo ruolo di sindaco e condizionare il suo lavoro. Accuse che richiamano un sistema clientelare che non è mai appartenuto, non appartiene e non apparterrà mai al mio modo di lavorare e di fare politica. Credo sia ovvio pensare che l’assessore regionale al personale e alla ricostruzione non può non sapere che mio fratello non è un dirigente, perché o non conosce la struttura di cui ha la delega oppure mente e lo fa con l’unico scopo di screditare e danneggiare i suoi avversari politici.
Utilizzare, come ha fatto Castelli, questioni che riguardano gli affetti più cari dimostra la sua incapacità di confronto sul campo politico e amministrativo. L’incapacità di entrare nel merito delle questioni e soprattutto un modo diverso di immaginare il dialogo politico, poiché ne io – ne di certo mio fratello – abbiamo mai dedicato il tempo che Castelli ha sempre dedicato alla nostra famiglia.”

“Purtroppo – conclude la Casini – nell’ultimo anno, nell’aula dell’Assemblea Legislativa si è affievolito il rispetto, e non solo per le istituzioni e per i ruoli, ma anche e soprattutto per le persone.”

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