L’indomani dell’ambito riconoscimento ottenuto nel concorso “Il Molinello”, con la poesia: “Nel fitto sottobosco dei pensieri”, abbiamo inteso rivolgere a Loretta Stefoni alcune domande per conoscere meglio il personaggio e per cogliere qualche sfumatura della sua arte. Le risposte, come si può leggere, danno, senza alcuna esagerazione, una dimensione incantevole del suo “io” e delle sue innate doti poetiche.
– Loretta Stefoni, qual è stato il momento più emozionante della manifestazione di premiazione del recente concorso di poesia?
“ Il bello dei concorsi è che non li si vive mai come abitudine, in quanto, ogni volta sanno regalarti emozioni nuove. Per quanto riguarda “Il Molinello” già il solo ricalcare le orme dei Grandi che mi hanno preceduto, su quel palco, nel corso degli anni, è stato molto emozionante, forse, per la stessa struttura del teatro che ha ospitato la manifestazione. Si tratta, infatti, di un piccolo gioiello dall’armoniosa struttura a ferro di cavallo con due ordini di palchi e un loggione per un totale di duecentocinquanta posti, completamente gremito ed il calore di tutta quella gente è stato avvolgente e molto coinvolgente quando, alla fine della lettura della mia lirica, c’è stato uno scrosciare di applausi e voci levatesi ad acclamarmi”.
– Un concorso di così alto valore, rappresenta un punto di arrivo o una ulteriore occasione di ripartenza?
“Tutti sanno che non sono le vincite di concorsi a fare di una persona che abbia voglia di cimentarsi nell’arte poetica un grande Poeta, è per questo che ritengo sia importante rimanere con i piedi ben piantati a terra. Nell’ambiente letterario bisogna impegnarsi per non rischiare di cadere nella banalità espressiva di una prosa verticalizzata, soprattutto, quando la propria scelta di fare poesia ricade sul verso libero piuttosto che sulla metrica. Pertanto, ritengo di essere solo agli inizi del mio viaggio alla scoperta del bel verso”.
– Voi poeti, si dice, riuscite a catturare le immagini con il cuore. Qual è, dunque, l’aspetto della nostra città che ti emoziona maggiormente?”. Ce lo poi confidare, in versi?
“La nostra città è una nota località balneare della riviera adriatica, bandiera blu nel 2013… come non amare il mare e farlo protagonista di molte mie poesie? Il mare pronto ad accogliere i nostri respiri e sospiri quando sulla sua riva abbandoniamo lo sguardo là, dove l’azzurro si liquefà
e si mischia al cobalto che sa di sale.Ben volentieri, dedico ai miei amati concittadini questa poesia”.
Negli occhi il mare”
Nei miei occhi il mare,
nell’orecchio
solo un eco di conchiglia
e nel vento
un forte olezzo d’alghe.
Scivolano i pensieri
come gocce di sudore
sulla pelle accaldata.
E’ l’ora del sole stanco
oltre l’orizzonte
dove il silenzio ammicca
all’arrossato cielo
ed ancora assetata di luce,
con labbra arse,
anelo la quiete del colore
nel bacio saffico della notte.
Ed è un brivido di stelle
a solleticare audaci guizzi
di pupille arrese al nero,
finché una nuova alba
mi sorprende ancora lì,
tra mille e più onde,
ad artigliare sabbia
… sulla riva del mio domani.
Tutto il resto si può cogliere nel suo blog: “nellarugadeltempo.blog.spot.it”
Nell’immagine. Un momento della premiazione.