Cina non vuol dire solo un colosso economico, che tiene sulla corda il mondo, ma anche una tradizione culturale millenaria alla quale cominciamo a non essere più estranei.
Ieri, 28 maggio, a Civitanova si è fatto un passo avanti in questa familiarità. Presso la Biblioteca comunale (Sala Cecchetti) è stata inaugurata la mostra “La Cina parla anche così. Tracce d’inchiostro”, una collezione di opere di calligrafia cinese di Zhao Yun, docente di cultura classica all’Università Normale di Pechino, attualmente in Italia presso l’Istituto Confucio di Macerata. L’iniziativa è stata promossa dall’Istituto Confucio, dal comune di Civitanova Marche, dall’università di Macerata e dalla Biblioteca “Zavatti”.
La mostra, prima del suo genere nelle Marche, offre la possibilità di ammirare composizioni in cui la trasmissione della cultura e del pensiero orientali si fondono con quella che può a buon diritto definirsi una vera e propria arte, tanto da essere considerata dall’UNESCO un patrimonio dell’umanità. E’ possibile inoltre assistere “dal vivo” alla realizzazione di tali opere, con varie tecniche e strumenti, da parte dell’artista.
Tra le autorità intervenute per l’inaugurazione, l’assessore alla Cultura Giulio Silenzi, il presidente del consiglio di biblioteca Marco Pipponzi, nonché i direttori dell’Istituto Confucio, Giorgio Trentin e Yan Chunyou e la curatrice della mostra, He Ping. Presenti fra il pubblico anche molti ragazzi cinesi, tra cui alcuni giovanissimi docenti dell’Istituto Confucio.
La mostra resterà visitabile fino a mercoledì 1° giugno, con ingresso libero dalle 9 alle 20.