LA NOTTE DEL PORCELLO

Le cene più famose in Italia sono quelle “eleganti” di Arcore finite in cronaca giudiziaria. E’ famosa anche la cena che il Presidente Statunitense in carica organizza con gli inviati alla Casa Bianca, l’occasione per prendersi un po’ in giro e parlare con leggerezza e ironia dei politici e della politica. Barack Obama sembra che in questa ultima cena abbia dato sfogo al suo talento ironico: all’accusa che gli è pervenuta da un politico repubblicano che sarà causa della “fine dei giorni” descritta nella Bibbia, ha risposto: “Questo si che è un lascito notevole, voglio dire, Lincoln e Washington non ci sono mica riusciti!”.
Ora proviamo a scendere, un po’ vertiginosamente è vero, dall’Empireo mondiale e atterriamo a Civitanova, in un ampio giardino di una isolata residenza in campagna che il legittimo proprietario definisce “annesso agricolo”. E’ lo scenario della cena autoctona. In una calda serata di luglio attorno al tavolo siedono insieme e con disinvoltura politici di centro destra,dipendenti comunali, e giornalisti locali. Un rito che dicono avvenga puntualmente ogni anno.
Occasione del convivio non una conferenza stampa ma l’immolamento del maiale di casa Marzetti, l’ex Assessore che sceglie insolitamente il periodo estivo anziché quello tradizionale dell’autunno per procedere con lo sgozzamento, forse per esercitarsi a farne un’attrazione turistica in periodo di alta stagione.
Presenti tutti i consiglieri comunali della destra: quelli dei fasti delle giunte di centro-destra a cui tutto era concesso,i due ex sindaci Erminio Marinelli e Massimo Mobili e Giovanni Corallini, Ermanno Carassai, Claudio Morresi e persino Fabrizio Ciarapica che diserta più i consigli comunali che non gli incontri conviviali. Con loro il direttore dei Teatri, le addette stampa, i veterani e i giovani esponenti del giornalismo locale. Tra i più servizievoli nelle vesti di aiutante in campo, si vocifera, Giuliano Forani che ha un debole irreversibile per il rito Marzettiano. Tutte o quasi le testate sono presenti per onorare la testa del porcello.
Tutti insieme appassionatamente uniti nel sacrificio del maiale che il padrone di casa cucina con generosità e abilità da chef stellato e con quel filo di nostalgia per non perdere la consuetudine quando da assessore distribuiva con assiduità i classici panini con la porchetta nelle più svariate occasioni. Ora si deve accontentare di distribuirli, aiutato dal fido Forani, ai destri e ai giornalisti nonché agli amici più intimi.
All’appuntamento gastronomico con la ‘notte del porcello’ pare mancasse Ottavio Brini che, infilzato ben bene dagli amici alle recenti elezioni regionali, stavolta si è tenuto alla larga dalla tavolata e dallo spiedo, per non rischiare di fare la fine del povero maialetto.

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