#COSECHESIDICONO…SULL’ETÀ

Compiuti i 6 anni si va alla scuola elementare, compiuti i 18 si è maggiorenni e si può votare e guidare, compiuti i 25 si può essere eletti senatori, compiuti i 50 si può diventare Presidente della Repubblica. Dopo i 60 (età in continua crescita) in genere si va in pensione e poi arriva l’età
della morte, fortunatamente non stabilita da nessuna legge se non da quella della natura. Esiste l’età della ragione, della maturità, dell’innocenza, la mezza età, la terza e la quarta, forse arriverà anche la quinta prima o poi:la nostra vita è incasellata in periodi determinati dal nostro status anagrafico.

Sono tante le espressioni del nostro parlare legate all’età. Anche nei rapporti d’amore condiziona molte scelte. “Vorrei un uomo della mia età”. Questa la frase sentita di recente in un bar, a pronunciarla una donna di cui non saprei dire l’età. Forse il desiderio nasce dalla convinzione di una esperienza alla pari, una visione condivisa della vita, un comune sentire.
Sarebbe rivoluzionario ascoltare le stesse parole pronunciate da un uomo, anche se sarebbe più autentico e preferibile desiderare un uomo o una donna per caratteristiche diverse dall’anno di nascita, ma non ne scampiamo è convenzione ricorrente.

È di qualche giorno fa un articolo apparso sul Resto del Carlino nelle pagine nazionali in cui si commentava la vicenda della donna che ha ottenuto dal Tribunale di Bologna il consenso a impiantarsi degli embrioni congelati malgrado il marito nel frattempo sia morto. La giornalista, di cui
mi rammarico di non ricordare il nome, pur di contestare la decisione dei giudici, non ha esitato a definire sconsideratamente la signora, di 50 anni, “una vecchia adatta soltanto a fare la nonna”. La vita è beffarda e se la giornalista avesse indagato più a fondo avrebbe scoperto che il potenziale padre aveva superato di almeno un decennio quel mezzo secolo quando aveva congelato la prima volta gli embrioni nel 1996.

Ma non voglio indagare la differenza di valutazione sull’età degli uomini e delle donne, su quanto si ritenga affascinante un uomo brizzolato e quanto invece sia considerata sfiorita una donna con dei fili grigi tra i capelli, giusto per fare un esempio, no, vorrei soltanto consigliare una lettura, un
libro illuminato scritto da un antropologo francese Marc Augé noto per la definizione dei “non luoghi”: “Il tempo senza età”, sottotitolo “La vecchiaia non esiste”, dove si evidenzia la differenza tra tempo ed età. “Il tempo è la materia prima della nostra immaginazione, lo reinventiamo e ci giochiamo. Di contro l’età è la spunta minuziosa dei giorni che passano, ci
perimetra tutti. Il tempo è libertà, l’età un vincolo”. Se accettate il consiglio buona lettura.

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