PROSTITUZIONE E ASSOCIAZIONE MAFIOSA, 18 RITI ABBREVIATI E TRE PATTEGGIAMENTI

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Tre patteggiamenti della pena, 18 riti abbreviati e posizione stralciata per due imputati perché irreperibili. Si è conclusa già l’udienza preliminare davanti al gup di Ancona scaturita dall’inchiesta ‘Casa Transilvania’ del Ros dei carabinieri.

Per fatti avvenuti tra il 2011 e l’aprile scorso a Porto Sant’Elpidio (Fermo), ritenuti dagli investigatori attività della “mafia” romena per controllare il mercato locale della prostituzione, la Procura distrettuale aveva chiesto il rinvio a giudizio di 23 persone di origine romena accusate a vario titolo di reati che vanno dall’associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata a favorire e sfruttare la prostituzione, violazione di domicilio e lesioni personali. In tre hanno patteggiato senza sospensione condizionale della pena, sui quali non gravava l’accusa associativa.

Per altri 18 il processo inizierà il 27 ottobre, tra loro il presunto capo dell’associazione e il suo rivali. Le difese contestano le accuse e in particolare l’ipotesi associativa: con diverse testimonianze, anche delle prostitute sostengono di poter demolire l’ipotesi che le giovani siano state costrette a ‘vendersi’ e che dietro a singole condotte di reato vi possa essere un’associazione per delinquere e tantomeno di stampo mafioso. Sugli episodi di aggressioni, tra cui una all’interno del ristorante Casa Transilvania, secondo le difesa, riguarderebbero dispute private e non giri di prostituzione.
Tre delle persone coinvolte erano residenti a Civitanova.

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