A CIVITANOVA, UNA “STORIA DI ORDINARIA FOLLIA”

ragazzi-alluscita-di-scuola“Ho appena accompagnato i miei figli a scuola, uno al liceo scientifico Leonardo da Vinci e la minore alla media Annibal Caro, ma stamattina sono più arrabbiata del solito”, così scrive Katia Bigoni, una mamma civitanovese che ha preso carta e penna per descrivere quanto accaduto a Civitanova. “Una pazza, con un gran macchinone -scrive la signora- soltanto perché il volontario che fa attraversare i ragazzi sulle strisce pedonali, ha fatto passare prima me, ha cominciato a dare i numeri, è uscita dalla fila, si è messa di traverso sulla strada, ha insultato il volontario ed ha cominciato a zigzagare nell’abominevole coda di auto mattutina dei genitori che accompagnano i loro figli a scuola, sul suo viso l’espressione dipinta di chi pensa : “adesso vi faccio vedere io”. Quando si è messa di traverso nella strada pensavo stesse per investire l’anziano volontario. Follia pura. Chi come me accompagna i figli a scuola, sia liceo, sia media , sia elementare e materna conosce bene il pericolo che vivono questi ragazzi e che ha portato alla morte del bambino di 5 anni dell’altro giorno. Chi non si è messo nei panni della mamma che fa scendere il figlioletto dall’auto e dopo pochi istanti lo vede morto sotto un auto. E’ troppo forte, la mia mente scappa via continuamente da questa immagine che mi reca un dolore indescrivibile”. Poi prosegue “la puzza e l’inquinamento che si respira per circa mezz’ora davanti alle scuole assume un aspetto secondario di fronte al pericolo per la vita dei nostri ragazzi. Il problema non è la disattenzione di un bambino che paga con la vita, il problema siamo noi, noi uomini e donne, madri e padri, presi nei nostri circuiti mentali, nel nostro correre, nel nostro essere completamenti assorbiti da tante e tali cose che ci hanno allontanato sempre di più da un modo di vivere fatto di umanità e di socialità, incuranti ed inconsapevoli di ciò che stiamo trasmettendo alle generazioni future. Perchè nessuno si è mai posto il problema. Eppure sarebbe così semplice : Proibire l’accesso davanti agli ingressi delle scuole di qualsiasi tipo di mezzo privato, organizzare un servizio di navette, che per ogni quartiere raccolga i ragazzi e li porti a scuola e li riaccompagni a casa, rialzare tutte le strisce pedonali con dei dossi. Difficile da mettere in atto? Forse si, ma se ci fosse la volontà da parte delle amministrazioni locali di fare un progetto di questo tipo partecipato tra Amministrazione, Direzioni Scolastiche e Famiglie -conclude-io sono certa che qualsiasi difficoltà potrebbe essere superata”.

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