VIOLENZA SULLE DONNE, UN OMICIDIO OGNI TRE GIORNI

donnaDa Infolampo SPI

L’anno scorso 14mila donne si sono rivolte ai centri antiviolenza. Oltre la metà di loro (57%) ha subito soprusi fisici, il 18% violenza sessuale, il 63% maltrattamenti psicologici (tra cui minacce di morte), il 32% violenza economica e il 13% stalking. Le donne uccise sono state 127, e nei primi nove mesi del 2011 erano già 92. Quasi tutti gli omicidi (il 96%) avvengono in famiglia o per mano di ex partner, con moventi legati per lo più a gelosia, o per mano di uomini respinti. Sono i numeri diffusi dall’associazione “Donne in Rete contro la violenza” in occasione della Giornata internazionale dedicata a questo tema dall’Onu per venerdì 25 novembre. Il network, che coordina 58 strutture su tutto il territorio italiano tra centri di ascolto e case delle donne, si rivolge espressamente al nuovo governo per chiedere aiuto. “Alla base di ogni violenza di genere – si legge nell’appello – c’è la discriminazione, che può essere superata solo con una reale presenza delle donne nella sfera pubblica e negli ambiti decisionali, con un riequilibrio di potere in politica, nella cultura con cui si esprime la società civile, ma anche con un sapere giuridico più giusto”. In Italia quasi 7 milioni di donne tra i 16 e i 70 anni (31,9%) ha subito nella vita almeno un tipo di violenza e tra queste circa 700mila avevano figli al momento del fatto (ricerca del progetto europeo Daphne III), mentre nel mondo si stima che una donna su tre viva una forma di violenza di genere (report di UNWomen sulla violenza globale). Una catastrofe cui l’Italia non sa ancora rispondere in maniera adeguata in quanto, a fronte della raccomandazione del Consiglio d’Europa che stabilisce che ogni paese europeo garantisca un posto letto per ogni 10 mila abitanti, in Italia su 5.700 posti per donne in fuga dalla violenza, ve ne sono solo 500”. Di fronte a un quadro così allarmante, l’associazione vede “con preoccupazione che un ministero come quello delle Pari opportunità sia stato accorpato con delega al ministero del Lavoro, e confida che la ministra Elsa Fornero supporti i centri antiviolenza italiani, continuando a sostenere quel lavoro sia a livello economico che politico”.
Infine, la richiesta al nuovo esecutivo di firmare la convenzione europea per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, nata a maggio a Istanbul, “il punto più alto raggiunto in questo lunghissimo percorso di armonizzazione delle leggi, delle politiche e delle strategie di intervento, sottoscritta già 16 paesi europei, con l’impegno di superare la violenza di genere”.

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