MERCATONE BAU BAU

Hanno appreso del licenziamento via social, perciò il sindaco non è voluto essere da meno della Shernon Holding e via facebook ha inviato anche lui la sua solidarietà ai lavoratori del Mercatone Uno, messi sulla strada dalla mattina alla sera. Ha chiuso il punto vendita di via Einaudi e a Civitanova sono 44 le famiglie senza lavoro. Sabato mattina hanno organizzato un presidio per chiedere soluzioni e futuro. Speranze (poche) e lacrime (tante). Erano tutti lì a cercare di tener duro e a sostenersi l’uno con l’altro per rivendicare quei diritti – di persone e lavoratori – fatti a pezzi. Il sindaco di una città, come altre in Italia, colpita da questa vicenda scandalosa te lo aspetti vicino alla sua gente. Ti aspetti che vada in mezzo a loro, che si prenda sulle spalle un pizzico di quel dolore e di quella disperazione. Per condivisione, per responsabilità, per volontà di fare la sua parte. Invece, dopo un post di solidarietà di poche righe, scritto il 25 maggio, il silenzio. A rappresentare l’amministrazione è comparsa Monia Rossi su un vertiginoso tacco dieci, andatura ciondolante e mise da movida, che non vanno d’accordo con il ballo del disoccupato. Il sindaco, invece, al presidio non s’è fatto vedere. Non aveva tempo. Sono stati, in effetti, giorni intensi per lui. Scorrendo la sua attività social lo si nota impegnato a cene, in posa fotografica con band musicali, ad inaugurare spazi per cani, a spassarsela al raduno delle 500. Da scommetterci, se il presidio del Mercatone Uno fosse arrivato a ridosso delle elezioni Europee non sarebbe mancato. Sarebbe arrivato sottobraccio al candidato leghista Lucentini che dopo il flop si è spento, ma la coppia prima era ovunque a caccia di voti. E allora sabato, con gli echi del voto ormai lontani, tra il presidio dei lavoratori e l’inaugurazione di un’area sgambamento per cani, Ciarapica non ha avuto dubbi. Mercatone bye bye. Anzi, Mercatone bau bau
Di Robespierre
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