POCA PARTECIPAZIONE E COSTI ESAGERATI PER IL FUNDAY

Il Funday Festival del cugino della Capponi riscuote presenze il sabato, molto meno la domenica a causa del maltempo. Ci si aspettava il pienone per giustificare un’elargizione di 30mila euro ad una società di Mauro Labellarte, figlio della sorella della madre della Capponi e quindi cugino dell’assessore. In questi giorni in cui lo scandalo politico dell’opportunità di affidare un incarico di tale importo ad un familiare stretto, nessuno dei diretti interessati ha sentito la necessità di dare spiegazioni su quanto fatto. Si sperava, magari, nell’effetto stordimento del successo per dimenticare lo scivolone etico che toglie l’aura di verginità politica alla Capponi, portatrice dei valori cattolici e di legalità , eletta in una lista civica che li ha sbandierati. Le critiche hanno colpito non l’iniziativa in se’, ma l’opportunità politica e la mancanza di risposte, di chiarezza, anche agli elettori della Capponi che probabilmente non si aspettavano una caduta di stile del genere. Anche per un altro dettaglio e non di poco conto, come l’essere assente durante la giunta che approvava il ‘suo’ festival, istruito dal suo assessorato e pertanto preparato e proposto dalla stessa Capponi. Le due giornate (costate una cifra che a tanti è parsa esagerata) hanno riscosso presenza di bambini e genitori il sabato, mentre la domenica, a causa del maltempo, lo svolgimento dei laboratori previsti solo al chiuso. Lo spazio di San Francesco, l’auditorium Sant’Agostino e i locali dell’ex Pescheria hanno accolto le attività ludiche e ricreative fra cui le arti marziali, le prove di salvataggio, i laboratori per i bambini da 9 a 12 anni, il cui ingresso era consentito ad un massimo 15 partecipanti.

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