11 VITE SALVATE AD OSPEDALI RIUNITI DI ANCONA CON LA TECNICA DELL’ABLAZIONE CARDIACA EPICARDICA

Giovanni 45 anni di Grottammare e Giorgio 74 anni di Fano sono la testimonianza dell’ottimo risultato ottenuto con la tecnica dell’ablazione cardiaca epicardica recentemente introdotta nella SOD di Cardiologia Clinica ed Aritmologia presso gli Ospedli Riuniti di Torrette di Ancona e presentata alla stampa. E’ infatti grazie a questo intervento che i due pazienti oggi sono vivi e stanno bene.

Undici vite salvate è stato l’incipit dell’incontro con la stampa. “Un titolo forte ma reale – ha spiegato il Prof. Antonio Dello Russo, professore associato Università Politecnica delle Marche e Dirigente Medico presso la SOD di Clinica di Cardiologia e Aritmologia degli Ospedali Riuniti. Si tratta infatti di un trattamento invasivo delle aritmie maligne, tachicardie ventricolari in pazienti con tempesta aritmica. Per salvare queste vite occorre avere a disposizione una equipe di cardiologi invasivi, cardiologi clinici, cardiochirurghi, anestesisti, emodinamisti. In tutti gli undici casi, i pazienti sono stati operati con successo, sono vivi e stanno bene. In particolare Giovanni e Giorgio che hanno voluto essere presenti alla conferenza stampa e i cui casi erano molto urgenti. Questo è un intervento che viene fatto in pochi centri in Italia ed Ancona è l’unico per le Marche.

E la necessità di un lavoro di equipe è stata evidenziata dal Professor Alessandro Capucci, Professore ordinario di Cardiologia e Direttore della Clinica di Cardiologia e Aritmologia dell’Università Politecnica delle Marche. “Per fortuna – ha detto – sono casi non frequenti. La metodica di cui stiamo parlando, richiede una competenza da più parti, dal punto di vista cardiologico sicuramente ma anche anestesiologico e cardochirurgico in stand by.

“La tempesta aritmica – ha spiegato il Professor Giampiero Perna Direttore del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari Mediche e Chirurgiche – viene prima trattata farmacologicamente e poi si cerca di abolire quelle aritmie che è possibile abolire. Un percorso estremamente complesso e anche durante l’ablazione stessa può essere necessario eseguire una biopsia per una diagnosi completa del paziente. L’intervento migliora sensibilmente le condizioni di vita del paziente e in alcuni casi può essere risolutivo per lungo tempo.”

Comprensibilmente soddisfatto il Direttore Generale dell’Azienda Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona Michele Caporossi. “Possiamo contare – ha detto – su competenze che dialogano e possiamo dire che il Lancisi che tanti ci invidiavano c’è e guarda al futuro. Non è solo un brand ma ha ancora tante cose da dire. – ha poi aggiunto – Una delle nostre missioni è salvare vite, questo avviene tutti i giorni per centinaia e centinaia di persone ogni anno in questo importantissimo ospedale che le Marche sanno esprimere. Sempre di più noi riusciamo a dare una risposta nella nostra area, nell’area dell’Italia centrale sull’Adriatico, fin’ora era una risposta concentrata in pochi punti soprattutto collocati al nord o all’estero. Abbiamo una delle prime cardiochirurgie italiane, una delle prime emodinamiche italiane ed oggi anche una delle prime elettrofisiologie italiane. Per i marchigiani non c’è bisogno di andare fuori, queste risposte oggi le trovano qui”.
Oltre a termini come “ibridazione e contaminazione” il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche Sauro Longhi ha usato “sinergia” per sottolineare l’importante e stretta collaborazione tra l’Azienda Ospedaliera e l’ Università. “Sinergia che c’è sempre stata – ha proseguito il rettore Longhi – su moltissimi progetti in particolare questo nel senso che la posizione che abbiamo messo a bando per la chiamata del prof. Dello Russo è stata finanziata attraverso una convenzione da parte dell’Azienda Ospedali Riuniti. E’ un modo consentito dalla legge per integrarsi meglio nel condividere obiettivi. E gli obiettivi si raggiungono con le strutture, con le apparecchiature ma soprattutto con le persone”.

“Abbiamo presentato pochi giorni fa il marchio Lancisi – ha dichiarato Luca Ceriscioli, Presidente della Regione Marche -, un brand dentro il quale ci sono dei contenuti veri. Lo abbiamo dimostrato con i dati della cardiochirurgia estremamente positivi anche a livello nazionale e oggi lo facciamo parlando di questi interventi salva vita che completano e arricchiscono il quadro della risposta di professionisti di altissima qualità su scala nazionale. Il Lancisi continua ad essere un punto di riferimento a livello nazionale nel trattamento delle patologie cardiache.”
Sul concetto di rete ha puntato l’attenzione Fabrizio Volpini presidente IV Commissione Sanità Regione Marche che ha esordito “Alla multidisciplinarietà va aggiunto il concetto di rete perché per i due pazienti, uno proveniente dal nord e l’altro dal sud della regione, c’è stata la necessita di creare percorsi anche condivisi con le cardiologie degli ospedali periferici”
Durante la conferenza stampa sono intervenuti anche il direttore della Cardiochirurgia Marco Di Eusanio, il direttore della Cardioanestesia Christofer Munch e Federico Guerra Cardiologia Clinica e Aritmologia. Tutti concordi nel ribadire l’importanza dell’arrivo ad Ospedali Riuniti del prof. Antonio Dello Russo, uno dei maggiori elettrofisiologi italiani, sia per l’aspetto professionale che per quello umano. “Sempre più prende corpo il concetto di ibridazione, di multidisciplinarietà, della contaminazione nel trasmettersi conoscenze e quando questo avviene sul fronte delle aritmie vuol dire agire su un campo di altissimo interesse”.

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